Amore morboso e dipendenza affettiva

Dipendenza affettiva è una forma di relazione patologica di coppia che consiste nellannullare se stessi trasformando l'amore in una ossessione per l'altro.  
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L’amore morboso e la dipendenza affettiva sono argomenti complessi che riguardano le dinamiche delle relazioni sentimentali. In questo articolo, esploreremo più a fondo questi concetti e cercheremo di comprendere le loro implicazioni.

L’amore morboso può essere definito come un tipo di amore ossessivo, caratterizzato da una mancanza di equilibrio e da comportamenti eccessivi. Le persone coinvolte in una relazione di questo tipo tendono ad essere emotivamente instabili, gelose e ansiose. Questo tipo di amore è spesso motivato da problemi di autostima e dalla paura dell’abbandono.

Dr. Massimo Franco Psicologo e Psicoterapeuta Ancona

La dipendenza affettiva è un’altra componente importante da considerare quando si parla di amore morboso.

Si tratta di una condizione in cui una persona diventa dipendente emotivamente da un’altra, cercando costantemente conferme ed attenzioni per sentirsi amata e accettata.

La dipendenza affettiva può portare a comportamenti ossessivi, come il controllo e l’invadenza nella vita dell’altro.

È importante sottolineare che l’amore morboso e la dipendenza affettiva non sono forme sane di amore. Invece, rappresentano delle problematiche che possono avere conseguenze negative sulla salute mentale ed emotiva delle persone coinvolte.

Le origini dell’amore morboso e della dipendenza affettiva possono essere varie. Spesso sono legate a esperienze passate traumatiche o a mancanze affettive durante l’infanzia. Tuttavia, ogni situazione è unica e le cause possono variare da persona a persona.

Per superare l’amore morboso e la dipendenza affettiva, è fondamentale cercare l’intervento di un professionista della salute mentale. La psicoterapia può aiutare a comprendere le dinamiche sottostanti e ad affrontare i problemi di autostima e di paura dell’abbandono. Inoltre, è importante impegnarsi nell’autocura e nel lavoro sulla propria autostima.

Le relazioni sane sono basate sulla fiducia reciproca, sull’autonomia emotiva e sul rispetto reciproco. È importante imparare a riconoscere i segnali di un amore morboso o di una dipendenza affettiva per poter agire di conseguenza.

L’Amore morboso non è altro che un amore opprimente, ossessivo, malato. La dipendenza affettiva è una forma di relazione patologica di coppia che consiste nell’annullare se stessi trasformando l’amore in una ossessione per l’altro.  

Amore morboso: psicologia psicodinamica

L’amore morboso è un fenomeno complesso che può influire profondamente sulla vita di coloro che ne sono coinvolti. Si tratta di una forma distorta e ossessiva di amore, in cui l’individuo sviluppa una dipendenza emotiva e comportamentale nei confronti del partner. 

Esploreremo l’amore morboso da una prospettiva psicodinamica, cercando di comprendere le cause sottostanti a questo pattern relazionale disfunzionale.

La psicologia psicodinamica si concentra sull’analisi dell’inconscio e delle dinamiche interne che guidano il comportamento umano. Nell’ambito dell’amore morboso, la teoria psicodinamica suggerisce che le esperienze infantili e le relazioni primarie svolgano un ruolo cruciale nello sviluppo di questa forma distorta di amore.

Secondo questa prospettiva, i bambini che hanno vissuto esperienze di abbandono, negligenza o instabilità emotiva possono sviluppare un attaccamento insicuro nei confronti dei propri caregiver.

Dr. Massimo Franco Psicologo e Psicoterapeuta Ancona

Questo attaccamento insicuro può trasferirsi nelle relazioni romantiche adulte, dando origine all’amore morboso. Gli individui con un attaccamento insicuro tendono a percepire il partner come una figura salvifica e necessaria per la loro sopravvivenza emotiva.

Inoltre, la teoria psicodinamica suggerisce che l’amore morboso possa essere il risultato di un conflitto interno non risolto. Ad esempio, una persona potrebbe cercare di riparare una ferita emotiva del passato attraverso una relazione romantica, cercando inconsciamente di rivivere e risolvere il proprio dolore. Tuttavia, questo tentativo spesso si traduce in un legame tossico e ossessivo con il partner.

È importante sottolineare che l’amore morboso non è un sentimento sano o normale. Può portare a comportamenti controllanti, gelosia estrema e violenza domestica. Le persone coinvolte in relazioni caratterizzate da amore morboso spesso soffrono di una bassa autostima e dipendenza emotiva.

La terapia psicodinamica può essere un approccio efficace per trattare l’amore morboso. Attraverso la terapia, gli individui possono esplorare le loro esperienze passate, le dinamiche relazionali distruttive e le emozioni recondite che guidano il loro comportamento. Questo processo permette loro di sviluppare una maggiore consapevolezza di se stessi e delle loro motivazioni, aprendo la strada a un cambiamento positivo.

Durante la terapia, l’individuo può anche imparare strategie per costruire relazioni più sane e funzionali. Ciò implica lavorare sulla propria autostima, sviluppare una maggiore indipendenza emotiva e imparare ad affrontare i conflitti in modo sano e costruttivo. Inoltre, la terapia può aiutare a identificare e affrontare eventuali traumi o ferite emotive del passato che possono influenzare il modo in cui l’individuo si approccia alle relazioni romantiche.

L’amore morboso è un problema complesso che richiede un intervento psicologico adeguato. La psicologia psicodinamica offre uno sguardo approfondito sulle dinamiche sottostanti a questo tipo di amore distorto, fornendo strumenti per comprendere e affrontare efficacemente il problema. Se si riconoscono i segni dell’amore morboso in sé o in qualcuno a cui si tiene, è importante cercare aiuto da parte di un professionista qualificato per intraprendere un percorso di guarigione e crescita personale.

Amore: bisogno o desiderio? la trappola dell’idealizzazione

L’amore è una forza universale che può portare gioia e felicità nella nostra vita. Tuttavia, a volte può anche diventare una trappola pericolosa quando ci troviamo intrappolati nella spirale dell’idealizzazione. Questo fenomeno, noto come “amore morboso”, può portare a conseguenze negative sia per noi stessi che per la relazione in sé.

Spesso, l’amore morboso nasce dal bisogno di qualcosa o qualcuno per riempire un vuoto interiore. Possiamo desiderare l’amore perché sentiamo di averne bisogno per sentirsi completi o felici. Questo bisogno può essere alimentato da insicurezze personali o da esperienze passate di abbandono o mancanza di affetto.

Dr. Massimo Franco Psicologo e Psicoterapeuta Ancona

Quando ci innamoriamo di qualcuno, tendiamo a idealizzarlo, attribuendogli caratteristiche positive che potrebbero non essere realistiche.

Questa idealizzazione può farci perdere di vista la realtà e creare aspettative irrealistiche sulla persona amata.

Ciò può portarci a mettere il nostro partner su un piedistallo e ad aspettarci che corrisponda sempre alle nostre aspettative.

Il problema con l’idealizzazione nell’amore è che spesso ci fa ignorare i segnali di allarme e gli aspetti negativi della persona amata. Iniziamo a giustificare i suoi comportamenti non sani o tossici, convinti che cambieranno nel tempo o che possiamo salvarli dalla loro situazione difficile. Questo atteggiamento può essere dannoso per entrambe le persone coinvolte nella relazione.

Per evitare di cadere nella trappola dell’idealizzazione, è importante prendersi cura di noi stessi e lavorare sulla nostra autostima e fiducia in se stessi. Dobbiamo imparare a distinguere tra bisogno e desiderio, capendo che l’amore non dovrebbe essere un modo per compensare le nostre insicurezze personali.

Inoltre, è essenziale sviluppare una visione realistica delle persone che amiamo. Nessuno è perfetto e tutti abbiamo difetti. È importante essere consapevoli di questi difetti e accettarli, piuttosto che ignorarli o giustificarli.

Infine, è fondamentale comunicare apertamente con il nostro partner e condividere le nostre aspettative, i nostri timori e le nostre preoccupazioni. La comunicazione onesta può aiutare a mantenere una relazione sana e a evitare che l’idealizzazione si trasformi in una trappola per entrambi.

Dipendenza affettiva: psicologia psicodinamica

La dipendenza affettiva, conosciuta anche come “amore morboso”, è un disturbo psicologico che coinvolge un forte bisogno di affetto e attenzione da parte degli altri. Questo tipo di dipendenza si basa su una profonda paura dell’abbandono e sulla necessità di sentirsi amati in modo incondizionato.

La psicologia psicodinamica studia i processi mentali inconsci che influenzano il comportamento umano. Nell’ambito della dipendenza affettiva, la teoria psicodinamica si concentra sulle dinamiche interne che portano a questo tipo di comportamento.

Secondo la psicodinamica, la dipendenza affettiva può essere causata da traumi emotivi o esperienze passate che hanno creato una mancanza di fiducia nelle relazioni. Ad esempio, un individuo potrebbe aver vissuto un’infanzia difficile caratterizzata da abbandono o negligenza, sviluppando così una paura costante di essere lasciato solo.

Inoltre, la dipendenza affettiva può essere collegata a problemi di autostima e mancanza di fiducia in se stessi. Le persone che soffrono di dipendenza affettiva spesso cercano la conferma dei loro sentimenti e della loro autostima dagli altri, invece di trovarla dentro di sé.

Un altro aspetto importante della dipendenza affettiva è l’incapacità di stabilire confini sani nelle relazioni. Le persone con questo disturbo tendono ad essere iperprotettive nei confronti del loro partner, cercando di controllare ogni aspetto della sua vita. Questo tipo di comportamento può portare a dinamiche disfunzionali e alla rottura delle relazioni.

La psicoterapia psicodinamica può essere un approccio efficace nel trattamento della dipendenza affettiva. Attraverso la terapia, i pazienti possono esplorare i modelli di pensiero e comportamento che hanno contribuito al loro problema e lavorare per sviluppare una maggiore consapevolezza di sé e delle proprie emozioni.

Amore morboso e dipendenza affettiva: psicoterapia psicodinamica

La psicoterapia psicodinamica è un approccio terapeutico che si basa sull’analisi dei processi inconsci che influenzano il comportamento e le relazioni interpersonali. Tra i temi che possono essere affrontati in questo tipo di terapia ci sono l’amore morboso e la dipendenza affettiva, due forme di attaccamento disfunzionale che compromettono il benessere psicologico e la qualità della vita.

L’amore morboso è una condizione in cui si prova un’attrazione ossessiva e irrazionale verso un’altra persona, spesso idealizzata e percepita come fonte di felicità assoluta. Si tratta di un amore che non rispetta i limiti e le esigenze dell’altro, ma che cerca di possederlo e controllarlo in modo esclusivo e invasivo.

L’amore morboso genera sofferenza, gelosia, ansia, senso di colpa e dipendenza. Un esempio di amore morboso è quello di una donna che spia costantemente il cellulare del suo partner, lo accusa ingiustamente di tradimento e lo minaccia di lasciarlo se non fa tutto quello che lei vuole.

La dipendenza affettiva è una condizione in cui si basa la propria autostima e il proprio senso di identità sul giudizio e sull’approvazione dell’altro, a cui si attribuisce un ruolo salvifico e indispensabile. Si tratta di una dipendenza che impedisce di sviluppare una propria autonomia e una propria individualità, ma che porta a subire passivamente le scelte e i comportamenti dell’altro, anche quando sono dannosi o lesivi.

La dipendenza affettiva genera insicurezza, paura dell’abbandono, frustrazione e rabbia. Un esempio di dipendenza affettiva è quello di un uomo che rinuncia ai suoi hobby, ai suoi amici e ai suoi progetti per accontentare la sua compagna, la quale lo critica continuamente e lo fa sentire inadeguato.

La psicoterapia psicodinamica può aiutare a comprendere le origini e le dinamiche di queste forme di attaccamento disfunzionale, che spesso risalgono a traumi o carenze affettive vissute nell’infanzia o in altre fasi dello sviluppo. Attraverso un rapporto empatico e fiduciario con il terapeuta, il paziente può esplorare i propri sentimenti, i propri conflitti e i propri desideri, riconoscendo le distorsioni cognitive e le difese psicologiche che alimentano l’amore morboso e la dipendenza affettiva.

In questo modo, il paziente può acquisire una maggiore consapevolezza di sé e delle proprie risorse, sviluppando una capacità critica e una maggiore libertà di scelta. L’obiettivo della psicoterapia psicodinamica è quello di favorire la costruzione di un amore sano e maturo, basato sul rispetto, sulla reciprocità e sulla condivisione.

I presupposti di una relazione sana

Una relazione sana è caratterizzata da un amore equilibrato, rispettoso e non morboso. Spesso, però, ci troviamo ad affrontare dinamiche relazionali che si discostano da questo ideale, e che possono portare ad amore morboso o ossessivo.

L’amore morboso si manifesta quando una delle due persone coinvolte nella relazione diventa ossessionata dall’altra, al punto da limitarne la libertà personale e l’autonomia. Questo tipo di amore può essere molto pericoloso, in quanto può portare a comportamenti controllanti, manipolativi e talvolta anche violenti.

Per evitare di cadere in una relazione caratterizzata da un amore morboso, è fondamentale porre delle solide basi fin dall’inizio. Ecco alcuni presupposti per una relazione sana:

1. Comunicazione aperta ed onesta: Una buona comunicazione è alla base di ogni rapporto sano. È importante che entrambi i partner si sentano liberi di esprimere i propri sentimenti e pensieri senza timore di giudizio o reprisalgie.

2. Rispetto reciproco: Il rispetto è fondamentale in ogni relazione. Ogni individuo ha il diritto di essere trattato con dignità e considerazione. Bisogna evitare comportamenti offensivi o denigratori, sia verbalmente che fisicamente.

3. Autonomia e spazi personali: Ogni persona ha bisogno del proprio spazio personale e della propria autonomia. È importante che entrambi i partner abbiano interessi e attività individuali, senza sentirsi costretti ad essere costantemente insieme.

4. Supporto reciproco: Una relazione sana è caratterizzata da un sostegno reciproco. Entrambi i partner devono sentirsi sostenuti nelle proprie scelte e obiettivi di vita, senza giudizi o critiche eccessive.

5. Bilanciamento tra dare e ricevere: Una relazione sana è basata su un equilibrio tra dare e ricevere. Entrambi i partner devono essere disposti a fare dei compromessi e ad investire tempo ed energie nella relazione.

6. Fiducia reciproca: La fiducia è fondamentale in una relazione sana. Senza fiducia reciproca, la relazione sarà sempre segnata da sospetti e gelosie infondate.

7. Crescita personale e insieme: Una relazione sana permette a entrambi i partner di crescere personalmente e insieme come coppia. È importante incoraggiare e supportare l’evoluzione individuale di ciascun partner, così come la crescita della relazione stessa.

8. Gestione dei conflitti: In ogni relazione ci saranno inevitabilmente dei conflitti. È importante imparare a gestire i conflitti in modo sano, ascoltando l’altro, cercando di capire il suo punto di vista e cercando una soluzione che sia soddisfacente per entrambi.

9. Tempo di qualità insieme: È fondamentale dedicare del tempo di qualità alla relazione, senza distrazioni esterne. Questo permette di rafforzare il legame e di mantenere viva la connessione emotiva tra i partner.

10. Amore incondizionato: L’amore in una relazione sana è incondizionato. Significa amare l’altro per quello che è, senza cercare di cambiarlo o controllarlo.

Seguendo questi presupposti, è possibile costruire una relazione sana basata su un amore equilibrato e rispettoso. È importante ricordare che ogni relazione è unica e che richiede impegno costante da entrambe le parti per mantenere l’equilibrio e la salute della coppia.

La paura di amare

La paura di amare è un sentimento comune che affligge molte persone. Questo timore può essere causato da una serie di fattori, tra cui esperienze passate negative, insicurezze personali o semplicemente la paura di essere feriti.

Quando si sperimenta la paura di amare, si possono manifestare vari sintomi emotivi e comportamentali. Alcune persone possono evitare completamente le relazioni romantiche per paura di essere vulnerabili o deluse. Altre possono provare ansia e tensione quando si avvicinano a qualcuno che potrebbe interessarle sentimentalmente.

La paura di amare può anche manifestarsi attraverso l’auto-sabotaggio. Ad esempio, una persona potrebbe cercare difetti nel proprio partner o nella relazione stessa al fine di proteggersi da eventuali ferite future.

È importante riconoscere la paura di amare e affrontarla in modo sano. Ci sono diverse strategie che possono aiutare a superare questo timore e permettere di vivere relazioni amorose più appaganti.

Innanzitutto, è fondamentale lavorare su se stessi e sulla propria autostima. Spesso la paura di amare è legata a insicurezze personali e un senso di indegnità dell’amore. Lavorando su questi aspetti, si può aumentare la fiducia in se stessi e aprirsi alle opportunità romantiche.

In secondo luogo, è importante imparare a prendersi cura delle proprie emozioni. La paura di amare può essere accompagnata da una serie di emozioni negative, come ansia, gelosia o rabbia. Imparare a gestire queste emozioni in modo sano e costruttivo può aiutare a creare relazioni più felici e soddisfacenti.

Infine, è utile cercare supporto da parte di amici, familiari o professionisti. Parlare delle proprie paure e preoccupazioni con persone fidate può offrire una prospettiva esterna e un sostegno emotivo.

La paura di amare è un sentimento comune, ma non deve impedire di vivere esperienze romantiche appaganti. Lavorando su se stessi, gestendo le emozioni e cercando supporto, è possibile superare questo timore e aprire il cuore a una connessione amorosa profonda e significativa.

Come riconoscere un amore malato

L’amore è un’emozione meravigliosa che può portare gioia, felicità e benessere nella vita di una persona. Tuttavia, ci sono casi in cui l’amore può diventare malato e tossico, portando a comportamenti dannosi e relazioni distruttive. È importante essere consapevoli dei segni di un amore malato al fine di proteggere se stessi e gli altri da esperienze negative.

Uno dei segni più evidenti di un amore malato è l’ossessione. Una persona che si trova in una relazione malsana può diventare ossessionata dal suo partner, al punto da voler controllare ogni aspetto della sua vita. Questo può manifestarsi attraverso la gelosia estrema, la necessità di monitorare costantemente i movimenti del partner o il desiderio di avere il controllo su ogni decisione che prende. L’ossessione può portare a una mancanza di fiducia reciproca e alla violazione della privacy individuale.

Un altro segno comune di un amore malato è la dipendenza emotiva. Una persona che dipende emotivamente dal proprio partner può sentirsi persa senza di lui/lei, sviluppando una sorta di “sindrome dell’abbandono”. Questa dipendenza può portare la persona a tollerare abusi verbali o fisici pur di non perdere il legame con il proprio partner. La dipendenza emotiva può essere molto pericolosa, poiché può impedire alla persona coinvolta di vedere chiaramente la realtà della situazione.

Inoltre, un amore malato si caratterizza spesso da un ciclo di abuso e perdono. La persona coinvolta può subire abusi emotivi o fisici da parte del proprio partner, ma successivamente perdona queste azioni e cerca di giustificarle. Questo ciclo di abuso e perdono può diventare un modello ricorrente nella relazione, portando a un continuo deterioramento dell’amore stesso.

È cruciale riconoscere questi segni di un amore malato per poter prendere le giuste misure per proteggersi. Se ti ritrovi in una relazione malsana, è importante cercare supporto da amici, familiari o professionisti qualificati. La consulenza psicologica può essere un ottimo strumento per comprendere meglio la situazione e trovare il coraggio necessario per porre fine a una relazione tossica.

L’ossessione d’amore: la dipendenza affettiva

L’ossessione d’amore, nota anche come dipendenza affettiva, è un tema complesso che può avere conseguenze negative sulla vita delle persone coinvolte. Questo tipo di amore morboso si caratterizza per una forte dipendenza emozionale e psicologica nei confronti dell’oggetto del proprio affetto, che può portare a comportamenti e pensieri ossessivi.

La dipendenza affettiva può manifestarsi in diverse forme, ma le caratteristiche principali sono l’ansia da abbandono, la paura di essere soli e la necessità costante di conferme e attenzioni dall’altro. Le persone affette da questa forma di amore morboso spesso rinunciano ai propri interessi personali e alla propria indipendenza per dedicarsi completamente all’oggetto del loro affetto. Questo può causare un senso di smarrimento e di vuoto quando l’altro non è presente o non corrisponde alle aspettative.

Le cause dell’ossessione d’amore possono essere molteplici e complesse. Spesso si tratta di individui con una bassa autostima e una mancanza di fiducia in se stessi, che cercano nell’amore una fonte di sicurezza e felicità. Alcuni eventi traumatici o esperienze passate possono anche contribuire a sviluppare questo tipo di dipendenza emotiva.

È importante riconoscere i segni dell’ossessione d’amore per poter intervenire tempestivamente. Alcuni segnali comuni includono il controllo eccessivo dell’altra persona, la gelosia ossessiva, l’invasione dello spazio personale e il bisogno costante di conferme e attenzioni. Questi comportamenti possono portare a una relazione tossica e malsana, in cui entrambe le parti soffrono.

La dipendenza affettiva può essere trattata con l’aiuto di un professionista, come uno psicologo o uno psicoterapeuta specializzato in questo campo. La terapia cognitivo-comportamentale è spesso utilizzata per identificare e modificare i pensieri e i comportamenti disfunzionali legati all’ossessione d’amore. Inoltre, è importante lavorare sulla propria autostima e imparare ad amarsi e prendersi cura di sé stessi.

L’amore ossessivo compulsivo

L’amore ossessivo compulsivo, noto anche come “amore morboso”, è un’esperienza emotiva estrema che può avere conseguenze negative sulla vita di chi lo vive e su quella delle persone coinvolte. Questo tipo di amore è caratterizzato da un attaccamento eccessivo e irrazionale verso un’altra persona, che va oltre i limiti della normalità.

Le persone che soffrono di amore ossessivo compulsivo spesso si sentono completamente assorbite dalla loro relazione, al punto da diventare dipendenti dal partner. Questa dipendenza può portare a comportamenti controllanti e possessivi, dove la persona ossessionata cerca costantemente di controllare le azioni, le amicizie e gli interessi del partner. Questo atteggiamento può causare tensioni nella relazione e alla fine portare alla sua rottura.

Le radici dell’amore ossessivo compulsivo possono essere complesse e variabili da individuo a individuo. Alcune persone sviluppano questo tipo di amore a causa di insicurezze personali o di esperienze passate negative nelle relazioni. Altre possono soffrire di disturbi mentali come l’ansia o la depressione, che amplificano l’ossessione verso il partner.

Gli effetti dell’amore ossessivo compulsivo possono essere devastanti per entrambe le parti coinvolte. La persona che è oggetto dell’ossessione può sentirsi intrappolata in una relazione malsana, priva di libertà e autonomia. Allo stesso tempo, la persona ossessionata vive costantemente nell’angoscia della paura di perdere il controllo o di essere abbandonata.

È importante riconoscere i segni dell’amore ossessivo compulsivo e cercare aiuto professionale se si sospetta di soffrire di questa condizione. La terapia può essere un valido strumento per imparare a gestire le emozioni e a costruire relazioni più sane. Anche l’educazione emotiva e la consapevolezza di sé sono fondamentali per superare l’amore morboso.

Rapporti morbosi: le relazioni affettive pericolose

Le relazioni affettive possono essere fonte di grande gioia e felicità, ma purtroppo non sempre sono così positive. Esistono infatti dei rapporti morbosi, caratterizzati da dinamiche dannose e pericolose per entrambe le persone coinvolte. In questo articolo esploreremo i segni distintivi di tali relazioni e l’importanza di riconoscerli per preservare la propria salute mentale e il proprio benessere.

Prima di tutto, è essenziale comprendere cosa si intende per “rapporti morbosi”. Si tratta di relazioni in cui una o entrambe le persone coinvolte manifestano comportamenti ossessivi, manipolatori o addirittura violenti. Questi comportamenti possono includere il controllo eccessivo dell’altro, l’isolamento sociale, la gelosia estrema e la violenza fisica o verbale. In questi rapporti, l’amore diventa malato, portando a un ambiente tossico e dannoso per entrambi i partner.

Uno dei segni distintivi di una relazione morbosa è la dipendenza emotiva. Una persona coinvolta in un rapporto del genere può sviluppare una forte dipendenza dalla figura dell’altro partner, perdendo completamente la propria identità e autonomia. Questo crea uno squilibrio di potere all’interno della relazione, con una persona che controlla l’altra manipolandola emotivamente.

Un altro segnale di un rapporto morboso è la mancanza di rispetto reciproco. In una relazione sana, entrambi i partner si rispettano reciprocamente e trattano l’altro con gentilezza e comprensione. In una relazione morbosa, invece, il rispetto è assente: ci possono essere insulti costanti, umiliazioni pubbliche o abusi verbali.

È importante sottolineare che le relazioni morbose non sono solo legate a partner romantici. Possono verificarsi anche in amicizie, relazioni familiari o sul posto di lavoro. Indipendentemente dal tipo di rapporto, è fondamentale riconoscere i segni di una relazione morbosa e agire di conseguenza.

La relazione con un partner narcisista

La relazione con un partner narcisista può essere estremamente complessa e dannosa per la persona coinvolta. Il termine “amore morboso” è spesso utilizzato per descrivere questo tipo di connessione, in cui il partner narcisista esercita un controllo manipolativo sulla sua controparte.

Un partner narcisista si caratterizza per una forte tendenza all’egocentrismo, all’auto ammirazione e alla ricerca costante di gratificazione personale. Queste persone tendono ad essere molto abili nel manipolare gli altri e nel trarre vantaggio dalle loro debolezze emotive.

Nella fase iniziale della relazione, il partner narcisista può apparire affascinante e irresistibile. La sua sicurezza, il carisma e l’attenzione dedicata alla persona possono creare una dipendenza emotiva nell’altra parte coinvolta. Tuttavia, col passare del tempo, diventa evidente che queste qualità positive sono solo superficiali e servono solo a mantenere il controllo sulla controparte.

Il partner narcisista tenderà a mettere in discussione l’autostima e la fiducia dell’altra persona attraverso critiche costanti, comportamenti manipolativi e deprezzamenti. Cercheranno di isolare la loro controparte da amici e familiari, creando una dipendenza emotiva che rende difficile per la vittima lasciare la relazione.

È importante riconoscere i segni di una relazione con un partner narcisista per poter prendere le giuste misure per proteggersi. Alcuni segnali comuni includono:

– Un costante bisogno di attenzione e ammirazione
– Un senso di superiorità e disprezzo per gli altri
– Manipolazione emotiva e controllo dei comportamenti dell’altra persona
– Un’incapacità di riconoscere o rispettare i bisogni e i desideri dell’altra persona

Cos’è la dipendenza affettiva?

La dipendenza affettiva disfunzionale è una patologia relazionale in cui la relazione di coppia è vissuta come condizione unica, indispensabile e necessaria per la propria esistenza.

La persona dipende dall’Altro in una forma patologica che consiste nell’annullare se stessi ed i propri bisogni  per dedicarsi completamente alla persona amata

Recensioni Dr. massimo Franco Psicologo e Psicoterapeuta Ancona

Ma quali sono le caratteristiche e sintomi che ci permettono di distinguere una dipendenza affettiva “sana” da una patologica?

Caratteristiche

  • un aumento sproporzionato del tempo trascorso con la persona amata.
  • incapacità di interrompere la relazione pur rendendosi conto degli effetti negativi che comporta
  • Ridurre in modo consistente interessi diversi, come hobby, relazioni sociali o lavorative, fino ad annullare se stessi.
  • Astinenza, stare male in sua assenza.

Queste caratteristiche, o come vedremo in seguito sintomi,  sono l’espressione di un amore morboso  che rendono “dipendenti  dall’Altro”.

 La relazione emotiva di dipendenza  rende  incapaci di costruire una propria vita secondo la propria  individualità e al di fuori del legame con la persona in amata.

Tutto ciò determina un progressivo annullamento del proprio sentire, pensare e desiderare  trasformndosi in una condizione di malessere.

Questo annullamento per “amore”, può assumere la forma di un incondizionato “accordo su tutto con l’Altro”, come evidenziato nella successiva citazione freudiana:

“Se due individui sono sempre d’accordo su tutto, vi posso assicurare che uno dei due pensa per entrambi.

Sigmund Freud

Questa apparente ingenua forma di “accordo su tutto”, nasconde a se stessi il prezzo da pagare per una forma di Amore che pone al di la del confine del senso di rispetto per se stessi.

Questo Amare diviene un Amare troppo e la Scrittrice-Psicoterapeuta Americana Robin Norwood, nel suo celebre libro “Amare troppo” (riferendosi alle donne ma egualmente valido anche per gli uomini) scrive brillantemente:

“Amare troppo è calpestare, annullare se stesse per dedicarsi completamente a cambiare un uomo “sbagliato” per noi che ci ossessiona, naturalmente senza riuscirci. Amare in modo sano è imparare ad accettare e amare prima di tutto se stesse, per potere poi costruire un rapporto gratificante e sereno con un uomo “giusto” per noi.”

Robin Norwood

Perché amare diviene “amare troppo”, e quando questo accade?

Prima di addentrarci nelle ragioni che possono sottostare alle dinamiche relazionali, descriveremo alcuni sintomi  della dipendenza affettiva.

Sintomi dipendenza affettiva

  • Difficoltà e disagio a sentire, riconoscere ed esprimere le proprie emozioni.
  • Tendenza a rinunciare o annullare I propri bisogni in favore dei bisogni dell’Altro.
  • Bassa o scarsa autostima, tendenza a ricercare conferme ed approvazione dell’Altro, scarsa capacità di saper riconoscere il valore della propria soggettività.
  • Bisogno ossessivo del/della partner e paura intollerabile di restare da soli;
  • Difficoltà nel prendere decisioni, senza chiedere consigli e rassicurazioni: la mancanza di fiducia nella propria capacità di fare scelte corrette e l’estrema colpevolizzazione quando si commettono errori, rende terrificante la possibilità di sbagliare
  • Emozioni negative come ansia, disperazione, senso di abbandono e rabbia nelle occasioni in cui sono costretti a stare soli
  • Incapacità di creare o difendere i propri spazi o confini
  • Negazione o repressione continua della rabbia
  • Accettazione della sofferenza pur di non sentirsi abbandonati.

Differenze tra normalità e  patologia

In una relazione emotiva, è normale che nella fase preliminare  si instauri una sorta di dipendenza sia fisica che psicologica tra i due partner. Nel corso del tempo, a questa condizione preliminare dell’innamoramento,si sostituisce  un amore diverso con caratteristiche diverse dell’amare e dell’esperienza emotiva. La dipendenza della relazione emotiva converge verso un’equilibrata convivenza dell’individualità e dell’autonomia di ciascuno dei partner.

Nei casi di dipendenza affettiva patologica, invece, la persona non sente il desiderio di ricercare e coltivare la propria indipendenza ed autonomia, ma la spinta verso una condizione di “fusione emotiva” con il partner, sperimentato nella fase preliminare dell’innamoramento.

Il desiderio di ricerca della fusionalità, di una relazione simbiotica con l’altro, costituisce una riattivazione di antiche esperienze nell’infanzia, in particolare nel rapporto madre-bambino. La relazione madre-bambino è all’inizio una relazione simbiotica, basti pensare alla fase di gravidanza e gestazione. Nel percorso dello sviluppo e maturazione, le cure materne contribuiscono allo sviluppo sano-patologico del processo di separazione-autonomia.  

Cause: perchè si instaura una dipendenza affettiva? La piramide di Maslow:

Nel 1954 lo psicologo Abraham Maslow propose un modello motivazionale dello sviluppo umano basato su una gerarchia di bisogni, disposti a piramide, in base alla quale la soddisfazione dei bisogni più elementari è condizione necessaria per fare emergere quelli di ordine superiore.

  • Bisogni FISIOLOGICI: fame, sete, sonno, termoregolazione, ecc. Sono i bisogni connessi alla sopravvivenza fisica dell’individuo. Sono i primi a dover essere soddisfatti a causa dell’istinto di autoconservazione.
  • Bisogni di SICUREZZA: protezione, tranquillità, prevedibilità, soppressione di preoccupazioni ed ansie, ecc. Devono garantire all’individuo protezione e tranquillità.
  • Bisogni di APPARTENENZA: essere amato e amare, far parte di un gruppo, cooperare, partecipare, ecc.; rappresenta l’aspirazione di ognuno di noi ad essere un elemento della comunità.
  • Bisogni di STIMA: essere rispettato, approvato, riconosciuto, ecc. L’individuo vuole sentirsi competente e produttivo.
  • Bisogni di AUTOREALIZZAZIONE: realizzare la propria identità in base ad aspettative e potenzialità, occupare un ruolo sociale, ecc. Si tratta dell’aspirazione individuale a essere ciò che si vuole essere sfruttando le facoltà mentali e fisiche.

Conseguenze ed implicazioni

Secondo Maslow, l’uomo non può procedere nella sua evoluzione SE PRIMA non soddisfa i bisogni al gradino immediatamente inferiore. In questo senso, una dipendenza affettiva patologica, costituirebbe il punto di un nodo problematico ed irrisolto dei Bisogni di Appartenenza.

Soddisfazione dei bisogni primari

La dipendenza affettiva patologica è una modalità disfunzionale di entrare in relazione e nasconde dinamiche conflittuali non risolte.

Se i bisogni fondamentali di Sicurezza-Appartenenza e Stima sono stati adeguatamente soddisfatti la persona porterà avanti la ricerca e soddisfazione  del bisogno di Realizzazione.

Nel caso in cui i bisogni che precedono quello della autorealizzazione-autonomia, sono stati insoddisfatti o carenti, la persona tenderà a ricercarli prevalentemente verso l’esterno, spingendolo nella  posizione di maggiore vulnerabilità a sentimenti di abbandono, tradimento, esclusione, gelosia ed inferiorità.

Allora sarà più difficile tollerare le frustrazioni che provengono dal mondo e dalle relazioni e soprattutto tollerare che l’altro sia un essere separato che non sempre è in grado di capire e  rispondere ad ogni bisogno. La dipendenza è una modalità disfunzionale di entrare in relazione.

Bowlby: attaccamento e perdita  

L’attaccamento è il legame affettivo che il bambino instaura con la sua figura di riferimento, madre o caregiver. Si tratta di un meccanismo fondato sul principio della sopravvivenza.

La madre o caregiver, instaura un legame di attaccamento con il bambino che ha lo scopo di soddisfare i suoi bisogni di  cura, sicurezza e protezione.  

Si tratta, quindi, di un meccanismo di sopravvivenza. Se la madre riesce a soddisfare in modo sufficientemente buono i bisogni primari del bambino, creerà le condizioni favorevoli per uno sviluppo sano verso l’autonomia, indipendenza e la realizzazione di sé

Bowlby descrive 4 fasi dell’attaccamento, superate le quali in modo idoneo,si verrà a creare una relazione emotivamente solida tra madre-bambino.

Il contatto fisico, necessario nelle prime fasi, non sarà più necessario e potrà lasciare spazio ai bisogni di esplorazione da parte del bambino.

Egli  continuerà ogni tanto a cercare la presenza della madre per sentirsi al sicuro, ma le esigenze di rassicurazioni diminuiranno gradualmente.

Il bambino svilupperà gradualmente un crescente senso di autonomia che gli permetterà di separarsi dalla madre senza essere costretto a vivere l’angoscia del senso di abbandono, in quanto,  sua madre risponderà ogni volta che ne avrà bisogno favorendo la sua autonomia.

La spinta all’attaccamento non scompare con il passare del tempo, ma in qualche modo influenza per il resto della vita le nostre relazioni. Da qui l’importanza di sviluppare un attaccamento sicuro basato su sentimenti di fiducia e protezione.

Quando la dipendenza affettiva è fonte di sofferenza è probabile che sia strettamente collegata a carenti e problematiche  relazioni primarie tra madre-bambino. Atteggiamenti materni, come ad esempio, di eccesso di iperprotezione o all’opposto di negazione e rifiuto dei bisogni primari di attaccamento del bambino, possono incidere negativamente sul suo sviluppo futuro di un sano senso di autonomia e sviluppo del Sé.

Esempio di trascuratezza o negazione del bisogno primario di attaccamento

Possiamo ad esempio immaginare, una bambina che vive con una madre che soffre di depressione e di conseguenza non riesce adeguatamente ad occuparsi di lei. E’ probabile che la bambina possa esasperare il senso di responsabilità occupandosi precocemente di cose che non dovrebbero riguardarla, ma appartenere alla gestione materna.  Per questi comportamenti è probabile che si sentirà amata ed apprezzata perché “è brava” e da grande penserà che è “normale” mettersi al servizio dei bisogni dell’Altro come unico modo per sentirsi “amata”.

Imparerà che l’amore non è gratis e che non ci si può aspettare molto dagli altri se non a costo di grandi fatiche.

Esempio di iperprotezione del bisogno primario di attaccamento

Nel caso d iperprotezione  potremmo trovare dei genitori molto ansiosi e spaventati al punto di ostacolare il bisogno di esplorazione e di autonomia del bambino. Ad esempio, una madre iperprotettiva, ostacola l’autonomia e crescita della figlia attraverso richieste “inconsce” del suo desiderio di protezione e rassicurazione. Perché?  Solitamente, una madre iperprotettiva ha vissuto nella sua infanzia esperienze di trascuratezza che hanno minato il senso di fiducia in se stessa. L’iperprotezione, l’eccesso di preoccupazioni ed i timori di lasciar andare la propria figlia lungo la via dell’autonomia, si fondano sulla carenza e conflittualità del proprio bisogno di attaccamento.

La figlia vedrà un mondo minaccioso e pericoloso solo perché lo guarda attraverso gli occhi della madre iperprotettiva,  sentirà che l’autonomia è una cosa rischiosa e se uscirà dal nucleo familiare perderà  l’amore rimanendo sola. La conseguenza è la negazione del desiderio di autonomia, autorealizzazione, fondato sulla convinzione che per essere amati è necessario rinunciare a parti di Sé fondamentali.

Tratti di personalità nelle persone con dipendenza affettiva

Di seguito un elenco di alcuni esempi caratteristiche e tratti di personalità presenti nelle persone con dipendenza affettiva o love addiction:

Caratteristiche

  • Bisogno esasperato di protezione
  • Scarsa autostima
  • Bisogno di continue rassicurazioni e conferme
  • Intolleranza alla separazione temporanea del proprio partner

Tratti e struttura di personalità

Le caratteristiche della persona con dipendenza affettiva le possiamo ritrovare anche nei seguenti tratti o strutture di personalità:

  • Disturbo dipendente di personalità
  • Disturbo borderline di personalità
  • Disturbo narcisistico di personalità

Quindi, non necessariamente un comportamento di dipendenza affettiva indica una personalità totalmente dipendente. È opportuno comprendere la natura e le dinamiche che si pongono alla base della dipendenza affettiva. Infine, è necessario ricordare che ogni singola persona con dipendenza affettiva, ha una sua unica storia esperienziale che ha determinato la forma esasperata e disfunzionale del legame emotivo.

Inoltre,  disturbi, come agorafobia, fobie specifiche, disturbi d’ansia, possono nascondere il desiderio di trattenere a sé l’Altro e sviluppare una relazione emotiva che allontani le paure e timori di separazione, abbandono etc.

Come in precedenza chiarito, ritorna il tema dello sviluppo e caratteristiche della relazione madre-bambino,  la natura problematica di andare incontro verso il desiderio della propria autonomia, i vissuti di abbandono e perdita intollerabile che scatenano il processo della separazione temporanea dall’Altro.

Massimo Franco
Massimo Franco
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