Depressione neurotica o distimia: che cos’è, sintomi e cause

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    La depressione neurotica, conosciuta anche con il termine di distimia, è una forma lieve ma cronica di depressione. I sintomi solitamente durano per almeno due anni e spesso per periodi più lunghi.

    La distimia è un disturbo dell’umore, nota anche come depressione neurotica, disturbo depressivo persistente o disturbo distimico.

    Le cause scatenanti sono sconosciute, anche se molto probabilmente giocano un ruolo fondamentale le esperienze di vita drammatiche e particolarmente difficili. 

    La sua diagnosi richiede vari esami diagnostici, tra cui un attento esame obiettivo e un’accurata valutazione psicologica.

    Per poterla affrontare al meglio è infatti necessario affidarsi ad un adeguato percorso terapeutico, oltre che una una notevole collaborazione da parte del paziente.

    Distimia: cos’è

    Recensioni Dr. Massimo Franco Psicologo e Psicoterapeuta Ancona

    La distimia è una forma lieve, ma cronica di depressione. Solitamente i sintomi durano per almeno 2 anni, spesso anche per periodi più lunghi. Questo disturbo tende a interferire con il funzionamento del soggetto che ne è affetto, fino a compromettere la qualità di vita. Vi è infatti una forte tendenza a lamentarsi e criticarsi costantemente, che rende chi ne è affetto totalmente incapace di trarre piacere dalle attività quotidiane. 

    La distimia può insorgere precocemente – solitamente prima dei 21 anni – oppure tardivamente.

    Chi soffre di distimia potrebbe trovare difficile essere ottimista, anche nelle occasioni più tranquille e felici. Nonostante questo disturbo non sia grave come la depressione maggiore, lo stato d’animo depresso può essere lieve, moderato o grave.

    Distimia: sintomi

    Il sintomo principale della distimia è quindi un umore depresso presente per la maggior parte del giorno, quasi tutti i giorni e per almeno due anni.

    In concomitanza possono sorgere anche due o più dei seguenti sintomi:

    • scarsa energia o astenia;
    • difficoltà nel prendere decisioni o difficoltà di concentrazione;
    • mancanza di interesse per le attività quotidiane;
    • irritabilità;
    • riduzione della produttività;
    • stanchezza eccessiva o mancanza di energia;
    • sensazione di vuoto, tristezza;
    • scarso appetito o iperfagia;
    • bassa autostima;
    • insonnia o ipersonnia;
    • sentimenti di disperazione.

    Durante i 2 anni il soggetto vive con continuità questi sintomi, con brevi e rari momenti di maggior serenità.

    La distimia può manifestarsi con diversi livelli di gravità. Alcuni soggetti tendono a manifestare sintomi depressivi di bassa intensità, che sono legati ad alcuni momenti della vita. Altri si sentono così depressi da non riuscire neanche a svolgere le normali attività quotidiane. Le forme gravi di distimia si caratterizzano invece per una maggiore intensità dei sintomi, un numero più elevato di sintomi e una durata maggiore nel tempo.

    La caratteristica diagnostica essenziale di questo disturbo è un abbassamento del tono dell’umore per la maggior parte del giorno, tutti i giorni, per almeno 2 anni. Le persone che soffrono di distimia si descrivono come giù di corda o tristi. 

    Complicazioni 

    Il disturbo depressivo persistente può comportare alcune complicazioni, anche molto gravi.

    La distimia, infatti, oltre a ridurre la qualità della vita, può anche essere causa di: 

    • uso e abuso di sostanze tossiche;
    • ansia;
    • depressione vera e propria;
    • problemi scolastici o lavorativi;
    • relazioni familiari difficili;
    • tendenze suicide;
    • isolamento sociale;
    • totale inoperosità;
    • disturbi alimentari.

    Distimia cronica: conseguenze

    Normalmente la distimia comporta una minore compromissione delle attività lavorative e delle relazioni sociali rispetto alla depressione maggiore, ma si caratterizza per una maggiore persistenza nel tempo – oltre che comportare sofferenza per l’individuo. 

    Questo disturbo non è da sottovalutare, in quanto potrebbe portare il soggetto ad una condizione di distimia cronica. Ecco quali sono le conseguenze:

    • qualità della vita inferiore;
    • disturbi d’ansia, disturbo depressivo maggiore o altri disordini dell’umore;
    • comportamenti o pensieri autolesivi;
    • disordini di personalità o altri disordini mentali.

    Distimia: cause

    Come per la maggior parte dei disturbi mentali, anche la distimia non si caratterizza per un’unica causa scatenante. Ecco quindi quali possono essere i fattori di rischio che contribuiscono al suo sviluppo.

    Genetici

    La distimia sembrerebbe essere molto più comune nei soggetti che hanno parenti biologici affetti dalla stessa condizione.

    Biologici

    Le persone con distimia possono presentare dei cambiamenti fisici nel cervello. Il significato di questi cambiamenti risulta essere ancora incerto, anche se potrebbe aiutare a scoprire le effettive cause della distimia.

    Le differenti aree del cervello dei soggetti con distimia tendono a rispondere in modo diverso alle emozioni negative – come tristezza e paura – e ad alcune sensazioni fisiche rispetto alle aree cerebrali delle persone che non sono affette da questo disturbo. 

    Ambientali

    Le cause ambientali possono essere la perdita di una persona cara, situazioni difficili da affrontare, alti livelli di stress o problemi economici.

    Principali costrutti della distimia 

    Esistono alcuni comportamenti che sono tipici delle persone depresse e che tendono a favorire lo sviluppo di circoli viziosi. Ad esempio alcuni soggetti depressi che sperimentano molta fatica nell’affrontare le incombenze quotidiane, rimandano queste attività e iniziano a sentirsi fallite e maggiormente incapaci.

    Ecco allora un elenco di alcuni comportamenti controproducenti che sono tipici delle persone affette da distimia: 

    • Autovalutazione negativa: ovvero la tendenza a svalutarsi e a denigrarsi, ma anche sentirsi sfortunato, indegno o inadeguato anche davanti a piccole difficoltà o piccoli errori che appartengono alla vita di tutti i giorni;
    • Ritiro: evitamento o riduzione dei contatti sociali, dei compiti e delle normali attività quotidiane. Questo comportamento affonda le sue radici nell’idea di non essere capaci, che tutto sia troppo faticoso o complicato e che comunque non porterà nessun beneficio. Questa tendenza contribuisce in modo significativo a mantenere l’umore depresso, in quanto non permette di sperimentare brevi stati mentali positivi né tantomeno di vivere esperienze gratificanti e piacevoli;
    • Ruminazione mentale: cioè un ripetitivo e continuo interrogarsi sulle cause e sulle conseguenze delle proprie difficoltà e dei propri problemi, con particolare focus sugli eventi passati. Questa tendenza impedisce di guardare al futuro e di sviluppare adeguate strategie per affrontare difficoltà e problemi; 
    • Negativismo: ovvero la tendenza ad elaborare previsioni negative sul mondo e sul futuro.

    Trattamento psicoterapeutico 

    Uno dei principali trattamenti per la distimia è la psicoterapia. L’approccio terapeutico consigliato dipende da diversi fattori, come:

    Dr. Massimo Franco Psicologo e Psicoterapeuta Ancona
    • Gravità dei sintomi;
    • Metodi di trattamento precedenti;
    • Desiderio di affrontare problemi situazionali o emotivi che influenzano la propria vita;
    • Altri problemi emotivi.

    La psicoterapia è sicuramente la prima raccomandazione per bambini e adolescenti, ma bisogna sempre valutare il singolo caso. A volte è necessaria anche l’assunzione di antidepressivi.

    Massimo Franco
    Massimo Franco
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