Narcisista significato. Cosa vuol dire narcisismo e chi è una persona narcisista.

Il termine "narcisista" deriva dalla mitologia greca di Narciso, che si innamorò della propria immagine. Oggi, il narcisismo descrive un eccessivo amore per se stessi e una percezione grandiosa del proprio valore. Le persone narcisiste richiedono ammirazione, si sentono superiori e mancano di empatia. Il Disturbo Narcisistico di Personalità (DNP), riconosciuto dal DSM-5, include tratti come grandiosità, bisogno di attenzione e sfruttamento degli altri. Tuttavia, non tutti i narcisisti soffrono di DNP, che si diagnostica solo quando questi comportamenti diventano pervasivi e dannosi.
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    Cosa vuol dire narcisismo, narcisismo significato: il termine “narciso” è spesso usato per descrivere qualcuno che ha un alto livello di autostima o che sembra incapace di considerare i sentimenti o i bisogni degli altri. Scopri qui tutto quello che devi sapere sul significato del narcisismo e disturbo narcisistico di personalità. Persona narcisista: è un individuo che presenta un’alta stima di sé e un forte desiderio di attenzione e apprezzamento. Questo comportamento è caratterizzato da un’autostima eccessiva, che può diventare patologica. Il termine narcisista viene spesso utilizzato per descrivere una persona che ha un forte interesse per se stessa, le sue qualità e il proprio aspetto fisico. Tuttavia, non è sempre un termine negativo, in quanto può anche indicare una sana dose di autostima. Mentre alcune persone possono essere considerate “narcisiste” semplicemente perché hanno una certa dose di autostima, il termine viene spesso utilizzato in modo negativo per descrivere coloro che sono estremamente egoisti e non si preoccupano del benessere degli altri.

    In molti casi, i narcisisti possono anche avere difficoltà a sviluppare relazioni sane e durature con gli altri. Non tutti i narcisisti sono uguali, e alcuni possono avere tratti positivi come la creatività e l’intelligenza. Tuttavia, quando questi tratti vengono accompagnati da una mancanza di empatia e da un’eccessiva preoccupazione per se stessi, il risultato può essere dannoso per gli altri.

     In psicologia, il disturbo narcisistico della personalità è una condizione che si manifesta con l’eccessiva preoccupazione per la propria immagine e il proprio prestigio, la mancanza di empatia verso gli altri e una tendenza a sfruttarli per soddisfare i propri bisogni. La persona narcisista si concentra su se stessa, il proprio aspetto fisico, le proprie capacità, le proprie conquiste ed è spesso esageratamente preoccupata del proprio stato sociale. La persona narcisista è spesso arrogante e non ha difficoltà a manipolare gli altri per soddisfare i propri bisogni egoistici. A causa della loro natura egocentrica, le persone narcisiste possono essere piuttosto difficili da gestire in qualsiasi ambiente. In ogni caso, è importante cercare un equilibrio tra l’attenzione rivolta a sé stessi e quella verso gli altri. Una sana autostima può aiutare a superare le difficoltà della vita e raggiungere i propri obiettivi senza ferire gli altri o mettere a rischio le proprie relazioni sociali. Tuttavia, la psicoterapia con uno psicoterapeuta, può aiutare la persona narcisista a gestire meglio i propri sentimenti di autostima per evitare che si trasformino in comportamenti distruttivi e patologici

    Narcisista significato

    Il termine “narcisista” deriva dal mito greco di Narciso, un giovane tanto bello da innamorarsi di se stesso riflettendosi nell’acqua. Il significato di narcisista si riferisce a una persona che ha un’eccessiva considerazione di sé stessa, spesso accompagnata da una mancanza di empatia, sentimenti di superiorità, arroganza o autosufficienza verso gli altri. Il narcisismo può manifestarsi in diversi modi, ad esempio attraverso la ricerca costante dell’approvazione degli altri, l’attenzione esagerata alla propria immagine e il desiderio di essere sempre al centro dell’attenzione. Le persone narcisiste possono avere difficoltà a stabilire relazioni sane e profonde con gli altri, poiché tendono a vedere gli altri come semplici strumenti per soddisfare i propri bisogni. Un narcisista tende ad essere estremamente egoista, a cercare l’approvazione degli altri e a non prendere in considerazione i bisogni e i sentimenti degli altri.

    Spesso un narcisista non riesce a vedere le proprie debolezze, e può mostrare un comportamento manipolativo. Questo può portare a relazioni profondamente dannose con gli altri. Il narcisismo può essere presente in diverse forme di psicopatologia, come il disturbo narcisistico della personalità. In questo caso, la persona ha una visione grandiosa di sé stessa e delle proprie capacità, ma allo stesso tempo è estremamente sensibile alle critiche e alle delusioni. Tuttavia, è importante sottolineare che il termine “narcisista” non dovrebbe essere usato in modo arbitrario per descrivere una persona che mostra un certo grado di autostima o sicurezza in sé stessa. Solo quando questi tratti diventano patologici e interferiscono con la capacità della persona di interagire con gli altri in modo sano e costruttivo si può parlare di vero e proprio narcisismo.

    Il mito di narciso

    Per capire meglio il significato del termine narcisismo e del disturbo narcisistico di personalità, può essere utile approfondire il mito di Narciso, uno dei personaggi più conosciuti della mitologia greca. Narciso era figlio del dio Cefiso e della ninfa Liriope. Era un ragazzo bellissimo, la cui bellezza non passava mai inosservata. Proprio per questo motivo aveva numerosi corteggiatori, sia donne che uomini. Nonostante ciò, Narciso non voleva concedersi in quanto si riteneva superiore agli altri. La famosa ninfa Eco e Aminio erano tra i suoi corteggiatori più assidui, tanto che a causa del rifiuto di Narciso, Aminio arrivò persino ad uccidersi, ma prima di farlo chiese agli dei di vendicarlo. Ecco che il suo lamento venne ascoltato dalla dea Artemide, che decise di escogitare una vendetta proprio contro Narciso, in modo tale da potergli arrecare un dolore simile a quello che lui stesso aveva provocato agli altri. Fu così che Narciso si innamorò perdutamente, ma non riuscì mai a realizzare il suo amore e a soddisfare questo suo profondo desiderio. Un giorno si avvicinò ad un fonte d’acqua molto limpida. In questa vide riflessa la sua immagine e subito se ne innamorò. Tentò invano di afferrare quell’immagine davanti a sé, senza avere mai successo. Narciso soffriva molto per quell’amore irraggiungibile e irrealizzabile. Completamente esausto dal dolore, il ragazzo si uccise trafiggendosi con una spada.

    Narcisista definizione

    Il termine “narcisista” si riferisce a una persona che è affetta da disturbi della personalità narcisistica. Queste persone hanno un senso sovraccarico di sé, sono preoccupate per il loro aspetto e cercano costantemente l’ammirazione altrui. La loro autostima dipende fortemente dal feedback ricevuto dal mondo esterno. I narcisisti hanno tendenza ad essere manipolatori ed egocentrici, ed esigono che gli altri soddisfino i loro desideri. Inoltre, sono solitamente insensibili verso i sentimenti degli altri, e possono diventare molto arrabbiati quando non vengono alimentati o soddisfatti. Possono anche avere problemi relazionali a causa del loro comportamento egocentrico e della loro mancanza di empatia.

    Narcisista psicologia

    Un narcisista è una persona che ha un senso eccessivo di sé, che si crede superiore agli altri e che cerca costantemente ammirazione e approvazione. La psicologia definisce il narcisismo come un disturbo della personalità, caratterizzato da una mancanza di empatia, un’alterata percezione della realtà e una fragilità emotiva. Il narcisista tende a manipolare, sfruttare e ferire le persone che lo circondano, per soddisfare il suo bisogno di gratificazione. Per esempio, un narcisista può mentire, tradire, umiliare o isolare il suo partner, per sentirsi superiore e in controllo. Oppure, un narcisista può usare il suo fascino, la sua intelligenza o il suo successo per attrarre e sedurre le persone, per poi abbandonarle o svalutarle quando non gli servono più.

    Il narcisista ha difficoltà a stabilire relazioni autentiche e profonde, perché non riesce a riconoscere i sentimenti e i bisogni altrui. Il narcisista vive in un mondo illusorio, dove si sente speciale e unico, ma allo stesso tempo insicuro e vulnerabile. Il narcisista ha paura di essere abbandonato, rifiutato o criticato, e reagisce con rabbia, aggressività o vittimismo quando si sente minacciato. Per esempio, un narcisista può arrabbiarsi o offendere chi lo contraddice o lo critica, per difendere la sua immagine idealizzata. Oppure, un narcisista può piangersi addosso o fare la vittima quando le cose non vanno come vuole lui, per attirare compassione e attenzione. Il narcisismo è un disturbo complesso e sfumato, che può avere diverse cause e manifestazioni. La psicologia offre diversi strumenti per diagnosticare e trattare il narcisismo, ma richiede la collaborazione e la motivazione del paziente, che spesso non è consapevole del suo problema o non lo riconosce come tale.

    Chi è il narcisista?

    Un narcisista è un individuo che ha un’alta opinione di se stesso e crede che tutti in suo giro siano destinati a servirlo. Si sentono superiori agli altri e sperano che le persone li apprezzino per i loro attributi esterni o le loro capacità. Le persone con disturbo narcisistico di personalità sono generalmente molto sensibili alle critiche, hanno problemi a mantenere rapporti duraturi con gli altri, possono essere grandiosi nelle loro idee ed aspettative e possono avere difficoltà a provare empatia per gli altri. Essi possono anche essere insicuri e hanno bisogno costantemente della conferma degli altri per sentirsi validati. In generale, il narcisista è egocentrico, manipolatore, superficiale ed è spesso visto come arrogante o presuntuoso. Il loro comportamento può avere ripercussioni negative sugli altri, dal momento che tendono a ignorare i sentimenti degli altri e non sono disposti ad ammettere i propri errori. Nonostante cercano di apparire positivamente agli occhi degli altri, il narcisista spesso soffre di bassa autostima e sensazioni costanti di insicurezza.

    Personalità narcisistica

    Cos’è la personalità narcisistica? Una personalità narcisistica è caratterizzata dalla presenza del disturbo narcisistico di personalità. Definizione del disturbo narcisistico di personalità: è caratterizzato da un modello pervasivo di grandiosità, necessità di adulazione, e mancanza di empatia. La diagnosi avviene in base a criteri clinici. Il trattamento è con la psicoterapia psicodinamica. Come si manifesta il disturbo narcisistico di personalità? Il disturbo narcisistico di personalità si manifesta con idee di grandiosità, costante bisogno di ammirazione e di controllo, mancanza di empatia, da cui deriva la convinzione che le proprie esigenze vengano prima di ogni altra cosa. Quali sono i sintomi del disturbo narcisistico di personalità? I sintomi del Disturbo Narcisistico di Personalità possono variare in base alla gravità. I sintomi più comuni includono:

    • la ricerca costante di apprezzamento,
    • l’assenza di empatia,
    • la presunzione,
    • la grandiosità,
    • la sensibilità esagerata ai commenti negativi,

    Le forme più comuni di terapia utilizzate per trattare il disturbo narcisistico includono la psicoterapia psicoanalitica o psicodinamica, terapia cognitivo-comportamentale (CBT), l’approccio centrato sulla persona e l’approccio della Terapia Interpersonale. Con il trattamento adeguato, le persone con DNP possono imparare a gestire al meglio i sintomi del disturbo.

    Caratteristiche e profilo di un narcisista

    Il termine “narcisista” deriva dal mito di Narciso, un giovane che si innamorò del proprio riflesso nell’acqua e ne morì. Nel contesto psicologico, un narcisista è una persona che ha un forte senso di grandiosità e importanza personale, ed è spesso concentrato su se stesso. Le caratteristiche di un narcisista possono includere una tendenza a cercare l’attenzione e la lode degli altri, una mancanza di empatia per gli altri, una necessità costante di ammirazione e riconoscimento, un senso esagerato di auto-importanza, una tendenza a minimizzare i sentimenti degli altri e la capacità di manipolare gli altri per ottenere ciò che vogliono. I narcisisti possono anche avere difficoltà ad accettare le critiche o le responsabilità per i loro errori, e possono diventare facilmente arrabbiati o irritati quando non ottengono ciò che vogliono. Inoltre, possono essere molto sensibili alle percezioni degli altri su di loro e possono reagire in modo esagerato a qualsiasi critica o disapprovazione. In generale, i narcisisti hanno una visione molto alta di se stessi e delle proprie capacità, ma questa visione può essere distorta dalla mancanza di feedback accurati dagli altri. Sebbene possano sembrare sicuri e carismatici all’esterno, spesso nascondono un profondo senso d’insicurezza e vulnerabilità all’interno.

    Sindrome narcisistica

    Sindrome narcisistica cosa significa? La sindrome narcisistica di personalità è un disturbo che coinvolge le percezioni e le emozioni di una persona. La persona con questo disturbo tende ad agire in modo arrogante e sprezzante, ha un’immagine distorta del sé stessa e mostra scarsa empatia verso gli altri. Si tratta di un disturbo caratterizzato da una forte esaltazione di se stessi, da un bisogno insaziabile di riconoscimento e da un grande senso di superiorità. Inoltre, la sindrome narcisistica di personalità può portare a problemi relazionali poiché la persona può essere emotivamente instabile ed è spesso incapace di stabilire connessioni profonde con gli altri. Le persone che soffrono di questo disturbo sono suscettibili alle critiche e possono reagire con rabbia o depressione quando vengono criticati.

    Quali sono i sintomi della sindrome narcisistica? I sintomi della sindrome narcisistica comprendono l’auto-adulazione, l’ossessione per il successo e la ricerca costante dell’approvazione altrui. Le persone affette da questo disturbo possono anche dimostrare un comportamento manipolativo, tendere a prendere decisioni sconsiderate e mostrare scarsa capacità di ascolto. Inoltre, possono manifestare sentimenti di ansia o depressione quando le loro aspettative non sono soddisfatte. La diagnosi precoce del disturbo è importante per consentire al paziente di ricevere il trattamento adeguato al fine di mantenere relazioni sane ed equilibrate.

    Cosa vuol dire narcisista?

    In generale con il termine narcisista viene indicato un individuo affetto da disturbo narcisistico, e cioè dedito al culto esclusivo della propria personalità. Come è naturale che sia, una componente narcisistica è presente nella personalità di ciascuno di noi come strumento di difesa di sé stessi. E’ invece lo stato del narcisismo patologico a segnare il confine con la mancanza di empatia e l’eccessiva vanità. In poche parole la persona narcisista risulta essere di fatto innamorata di sé stessa, e tende a guardare le altre persone come dei semplici mezzi per ottenere gratificazioni e conferme della propria persona, arrivando persino a manipolarle.  È possibile riconoscere un narcisista grazie ad un continuo bisogno di ammirazione e ad un atteggiamento di superiorità. La persona che ne soffre crede inoltre di essere sempre ammirato ed invidiato da tutti. In psicologia il termine narcisismo può quindi indicare sia il Disturbo narcisistico della personalità che una normale condizione di amor proprio.

    Che cosa vuol dire una persona narcisista?

    Il termine “narcisista” deriva dal mito di Narciso, un giovane tanto bello da innamorarsi della propria immagine riflessa nell’acqua. Nel linguaggio comune, il termine si riferisce a una persona che ha un eccessivo amore per se stessa, che tende ad essere egocentrica e a cercare costantemente l’approvazione degli altri. Una persona narcisista può mostrare sintomi come la mancanza di empatia e di considerazione per gli altri, l’assunzione di comportamenti arroganti o superiori, la tendenza a valorizzare solo le proprie opinioni e bisogni e la necessità di avere sempre ragione. Inoltre, il narcisista può avere difficoltà ad accettare le critiche e a chiedere scusa quando sbaglia.

    In molti casi, il comportamento narcisistico può derivare da una bassa autostima o da un trauma infantile. Tuttavia, in alcuni casi può diventare patologico e sfociare in un disturbo narcisistico della personalità (DNP), una condizione che richiede l’intervento di uno specialista. In generale, una persona narcisista può essere difficile da gestire nelle relazioni interpersonali, poiché tende a concentrarsi solo su se stessa e ad ignorare i bisogni degli altri. Tuttavia, con l’aiuto di un terapeuta esperto è possibile migliorare la gestione delle relazioni interpersonali ed evitare che il comportamento narcisistico si trasformi in un disturbo della personalità.

    Che significa una persona narcisista?

    Una persona narcisista è una persona che ha un basso livello di autostima e un sentimento di superiorità. Si sentono superiori agli altri e sono interessati solo a sé stessi. Credono che siano più importanti e che gli altri non abbiano alcun valore. Amano essere al centro dell’attenzione, mentre adorano le lodi e il riconoscimento dagli altri. Sono anche molto competitivi, hanno bisogno di essere i migliori in tutto ciò che fanno. Narcisismo può portare ad abusare degli altri emotivamente, usandoli come mezzo per arrivare a qualcosa. Possono essere manipolatori ed egoisti, non mostrando alcuna considerazione per i sentimenti o le necessità degli altri. Hanno anche un senso distorto della realtà, vedendo se stessi come migliori di quello che sono realmente. Un narcisista può essere anche molto insicuro e sensibile alle critiche, diventando facilmente offeso o arrabbiato quando qualcuno dice o fa qualcosa contro di loro. Possono anche reagire con rabbia se non ricevono l’attenzione e il rispetto che ritengono di meritare.

    Chi è l’uomo narcisista?

    L’uomo narcisista è caratterizzato da un profondo senso di superiorità e grandiosità, che lo porta a cercare costantemente l’ammirazione degli altri. Spesso presenta una scarsa empatia verso gli altri e tende a manipolare le relazioni interpersonali per ottenere ciò che vuole. Il narcisista può avere difficoltà a gestire le proprie emozioni e ad accettare le critiche degli altri. Inoltre, può essere incline a comportamenti impulsivi e a rischiare la propria sicurezza per ottenere ciò che desidera.

    Sebbene il narcisismo possa essere considerato un tratto di personalità comune in alcune culture, l’eccesso di questo atteggiamento può portare a conseguenze negative nella vita dell’uomo narcisista e delle persone intorno a lui. Le relazioni interpersonali possono diventare difficili e superficiale, mentre la sua stessa felicità può dipendere esclusivamente dall’approvazione degli altri.

    Chi è la vittima di un narcisista?

    Le vittime di un narcisista spesso sono persone che cercano di vedere il meglio negli altri e tendono ad essere empatiche. Queste persone spesso si sentono intrappolate in una relazione con un narcisista perché il narcisista riesce a manipolarle e convincerle che i loro comportamenti sono giustificati. Le vittime di un narcisista spesso subiscono abusi psicologici e emotivi. Il narcisista può controllare la vittima attraverso la manipolazione delle emozioni e dei sentimenti, facendola sentire in colpa o inadeguata. Inoltre, il narcisista può cercare di isolare la vittima dagli amici e dalla famiglia, in modo da poter esercitare maggior controllo sulla sua vita.

    Per le vittime di un narcisista, può essere difficile riconoscere i segni dell’abuso. Tuttavia, è importante capire che non si tratta di una relazione sana e che è necessario porvi fine. Le vittime possono cercare aiuto da amici, familiari o terapeuti per affrontare la situazione e trovare il coraggio di uscire da una relazione tossica.

    In sintesi, le vittime di un narcisista sono spesso persone empatiche che cercano di vedere il meglio negli altri. Tuttavia, possono subire abusi psicologici ed emotivi dal narcisista, il quale cerca di controllarle attraverso la manipolazione delle emozioni e dei sentimenti. È importante per le vittime riconoscere i segni dell’abuso e cercare aiuto per porvi fine.

    Che tipo di donna sceglie il narcisista?

    La scelta della donna da parte del narcisista dipende principalmente dalle sue esigenze emotive. Il narcisista cerca una donna che gli dia l’attenzione e la conferma di cui ha bisogno, ma allo stesso tempo non vuole sentirsi sopraffatto dalla sua partner. Cerca una donna che lo ammiri e che gli permetta di sentirsi superiore, ma che allo stesso tempo non abbia un ego troppo grande da poterlo mettere in ombra. Inoltre, il narcisista cerca donne che siano disposte a sopportare i suoi comportamenti manipolativi e possessivi. Cerca donne che non gli contestino mai nulla, che non vogliano mettere in discussione la sua autorità e che siano disposte a sacrificarsi per lui.

    È importante sottolineare che non tutte le donne con cui il narcisista ha una relazione sono necessariamente delle vittime inconsapevoli. Alcune di queste donne possono trovare questo tipo di relazione allettante, perché il narcisista è spesso molto carismatico e seducente. Tuttavia, alla lunga, questi rapporti diventano tossici e distruttivi per entrambe le parti. In generale, la scelta del narcisista è dettata dalle sue esigenze emotive e dal desiderio di avere un controllo totale sulla propria vita amorosa. Tuttavia, è importante ricordare che questo tipo di comportamento può portare solo a relazioni insoddisfacenti e dannose per tutti i coinvolti.

    Chi è il narcisista in amore?

    Il narcisista è una persona che ha un eccessivo amore per se stesso, ha bisogno di essere costantemente al centro dell’attenzione e ha difficoltà a vedere le necessità e i desideri degli altri. In amore, il narcisista tende ad essere egoista e manipolatore. Il narcisista in amore cerca sempre di avere il controllo della situazione e della relazione stessa. Cerca di soddisfare solo i propri bisogni, senza preoccuparsi delle esigenze del partner. Il narcisista in amore può essere molto seducente all’inizio della relazione, ma poi tende a diventare sempre più egocentrico, insensibile e manipolatore.

    Il narcisista in amore non riesce ad amare veramente nella sua totalità, perché non riesce ad andare oltre se stesso. Può sembrare che ami il partner, ma in realtà ama solo l’immagine di sé che il partner gli restituisce. La relazione con un narcisista può essere molto difficile da gestire e può portare a problemi emotivi e psicologici per entrambi i partner. La persona che si innamora di un narcisista può sentirsi trascurata, frustrata e insoddisfatta. Il narcisista invece può sentirsi sempre insoddisfatto e alla ricerca di qualcosa di nuovo.

    Psicologia del narcisismo: i contributi teorici della psicoanalisi sul narcisismo

    Il narcisismo è un concetto che ha avuto una lunga storia nella psicoanalisi, fin dalle origini con Freud. Il termine deriva dal mito greco di Narciso, il giovane bellissimo che si innamorò della propria immagine riflessa nell’acqua e morì per non potersene staccare. La psicoanalisi ha interpretato il narcisismo come una forma di amore di sé, che può essere sana o patologica a seconda del grado e della modalità con cui si manifesta. Il narcisismo sano è quello che permette di avere una buona autostima, di riconoscere i propri limiti e i propri bisogni, di relazionarsi con gli altri in modo empatico e cooperativo.

    Il narcisismo patologico, invece, è quello che porta a una grandiosità e a una idealizzazione di sé, a una negazione o a una proiezione delle proprie fragilità e delle proprie colpe, a una manipolazione e a una svalutazione degli altri, a una mancanza di empatia e di reciprocità. Il narcisismo patologico è spesso associato a disturbi della personalità, come il disturbo narcisistico di personalità o il disturbo antisociale di personalità. La psicoanalisi ha sviluppato diverse teorie sul narcisismo, cercando di spiegarne le origini, le dinamiche e le possibili vie terapeutiche. Tra i principali contributi teorici sul narcisismo della psicoanalisi, possiamo ricordare quelli di Freud, Klein, Kohut, Kernberg e Lacan.

    Alcuni esempi di queste teorie sono:

    • Freud distingueva tra narcisismo primario e secondario. Il narcisismo primario è quello che caratterizza lo stadio infantile in cui il bambino non ha ancora separato sé stesso dall’oggetto d’amore (la madre). Il narcisismo secondario è quello che si sviluppa successivamente, quando il bambino si identifica con l’immagine ideale di sé stesso e cerca di soddisfare i propri bisogni attraverso gli altri.
    • Klein introdusse il concetto di posizione schizo-paranoide e posizione depressiva. Nella posizione schizo-paranoide, il bambino non ha ancora integrato le parti buone e cattive dell’oggetto d’amore (la madre) e le scinde in due entità separate. Nella posizione depressiva, il bambino si rende conto che l’oggetto d’amore è un’entità unica e complessa, che può essere fonte sia di piacere che di dolore. Il narcisista rimane bloccato nella posizione schizo-paranoide e non riesce a elaborare il lutto per la perdita dell’oggetto ideale.
    • Kohut propose la teoria del Sé come centro dell’esperienza psichica. Il Sé si forma attraverso le risposte empatiche degli altri significativi (i genitori) nei confronti dei bisogni del bambino. Il narcisista ha subito una carenza o una distorsione delle risposte empatiche e ha sviluppato un Sé falso o difettoso, che cerca di compensare con la ricerca ossessiva di ammirazione e conferma da parte degli altri.
    • Kernberg descrisse il narcisismo come un disturbo del confine tra Sé e oggetto. Il narcisista non ha una chiara distinzione tra sé stesso e gli altri e usa gli altri come estensioni del proprio Sé o come specchi riflettenti. Il narcisista ha anche una struttura dell’identità frammentata e conflittuale, in cui convivono parti idealizzate e parti deprezzate del Sé.
    • Lacan formulò la teoria dello stadio dello specchio, in cui il bambino si identifica con l’immagine riflessa di sé stesso nello specchio o negli occhi della madre. Questa immagine è però illusoria e alienante, in quanto non corrisponde alla realtà del corpo e del desiderio del bambino. Il narcisista rimane intrappolato in questa immagine speculare e non accede alla dimensione simbolica del linguaggio e della cultura.

    La teoria del Sé di Kohut

    La teoria del Sé di Kohut è una delle più influenti e originali tra quelle sul narcisismo. Kohut propose la teoria del Sé come centro dell’esperienza psichica. Il Sé si forma attraverso le risposte empatiche degli altri significativi (i genitori) nei confronti dei bisogni del bambino. Il Sé è quindi il risultato di un processo di costruzione intersoggettiva, in cui il bambino si sente compreso, accettato e valorizzato dagli altri. Il Sé ha due funzioni principali: la coesione e la tensione. La coesione è la capacità del Sé di mantenere un senso di unità e continuità nel tempo e nello spazio. La tensione è la capacità del Sé di esprimere i propri desideri e le proprie aspirazioni in modo creativo e autonomo.

    Il narcisista ha subito una carenza o una distorsione delle risposte empatiche e ha sviluppato un Sé falso o difettoso, che cerca di compensare con la ricerca ossessiva di ammirazione e conferma da parte degli altri. Il narcisista non ha un Sé coeso e integrato, ma un Sé frammentato e inconsistente, che dipende dalle reazioni altrui per sentirsi esistere. Il narcisista non ha nemmeno un Sé teso e creativo, ma un Sé rigido e ripetitivo, che si attacca a immagini idealizzate di sé stesso e degli altri per evitare il confronto con la realtà.

    Kohut distinse due tipi di narcisismo: il narcisismo grandioso e il narcisismo vulnerabile. Il narcisista grandioso è quello che si presenta come superiore, arrogante, egocentrico, prepotente. Il narcisista vulnerabile è quello che si presenta come insicuro, timido, dipendente, vittimista. Entrambi i tipi di narcisista hanno in comune la mancanza di empatia verso gli altri, la difficoltà a tollerare le frustrazioni e le critiche, la tendenza a idealizzare o svalutare sé stessi e gli altri. La terapia del narcisismo secondo Kohut si basa sull’offrire al paziente un’empatia adeguata e graduale, che gli permetta di riconoscere e integrare le parti del suo Sé negate o scisse. La terapia mira anche a favorire lo sviluppo di un Sé più coeso, teso e maturo, capace di relazioni autentiche e significative.

    Psicologia psicodinamica e narcisismo

    Tra le diverse prospettive psicologiche che si occupano del narcisismo, una delle più influenti è quella psicodinamica, che si basa sull’analisi dei conflitti inconsci, dei deficit e delle distorsioni delle strutture intrapsichiche e delle relazioni oggettuali interne (Gabbard, 2014). Secondo questa visione, il narcisismo è una patologia dello sviluppo del sé nella prima infanzia, causata da criticità nella relazione tra il bambino e le figure di accudimento (genitori o caregiver). Il bambino ha due bisogni narcisistici fondamentali: quello di esibire le sue capacità in via di sviluppo e di essere ammirato per questo (narcisismo primario) e quello di formarsi un’immagine idealizzata dei genitori e di sperimentare un senso di fusione con essi (narcisismo secondario).

    Questi bisogni possono essere frustrati da genitori troppo freddi, distanti, aggressivi o rifiutanti oppure troppo coinvolti, iperprotettivi e sopravvalutanti. In entrambi i casi, il bambino non riceve una risposta empatica adeguata ai suoi sentimenti e ai suoi bisogni, ma viene usato come oggetto per soddisfare i bisogni dei genitori. Questo impedisce al bambino di sviluppare una solida identità personale basata su una reale valutazione delle proprie risorse e dei propri limiti. Il bambino si rifugia allora in una falsa immagine di sé grandiosa e onnipotente oppure fragile e dipendente, che cerca di difendere a tutti i costi dalle minacce esterne. Questa immagine diventa la base del disturbo narcisistico di personalità nell’età adulta.

    La psicoterapia psicodinamica mira a modificare la struttura della personalità del paziente narcisista attraverso l’esplorazione dei suoi conflitti inconsci, delle sue fantasie grandiose o vulnerabili, delle sue relazioni oggettuali interne e delle sue difese. Il terapeuta deve adattare il suo approccio alle caratteristiche del singolo paziente, tenendo conto della sua gravità, del suo sottotipo (grandioso o vulnerabile) e della sua motivazione al cambiamento. Il terapeuta deve essere in grado di tollerare le provocazioni, le manipolazioni, le idealizzazioni e le svalutazioni del paziente, senza reagire con rabbia, collusione o abbandono.

    Il terapeuta deve anche essere in grado di fornire un’empatia autentica e una comprensione profonda delle sofferenze del paziente, senza rinforzare le sue aspettative di ammirazione o di conferma. Il terapeuta deve infine essere in grado di aiutare il paziente a riconoscere e a elaborare i suoi sentimenti repressi, come la vergogna, la colpa, l’invidia, la rabbia, il dolore e il lutto, che sono alla base del suo disturbo narcisistico.

    Disturbo narcisistico di personalità

    Il Disturbo Narcisistico di Personalità (DNP) è una condizione di salute mentale caratterizzata da una percezione esagerata di sé, che porta a sentimenti eccessivi di grandiosità, bisogno esagerato di ammirazione e mancanza di empatia verso gli altri. Si verifica quando le persone si sentono superiori agli altri, hanno difficoltà a gestire le critiche e sono spesso insensibili nei confronti dei sentimenti degli altri. Le persone con DNP tendono a sentirsi speciali ed eccezionali, possono considerarsi superiori agli altri o avere un’alta opinione di sé. Possono anche mostrare una mancanza di empatia verso chi li circonda, sottovalutare la necessità degli altri o sentire un senso costante di superiorità. Di solito tendono ad essere molto sensibili alle critiche e cercano l’ammirazione dagli altri. Sebbene il DNP non sia necessariamente pericoloso per la vita, può influenzare negativamente la qualità della vita di una persona. Le persone con DNP possono avere difficoltà ad instaurare e mantenere relazioni positive, poiché tendono ad essere autocentrate e non in grado di comprendere i sentimenti degli altri. Possono anche diventare facilmente offesi o provare Rabbia se non riconosciuti o apprezzati dagli altri come si aspettano. I trattamenti più comuni per il DNP includono la Psicoterapia Psicoanalitica o Psicodinamica, psicoterapia familiare, farmaci e terapie comportamentali come la psicoterapia cognitivo-comportamentale (CBT).

    Disturbo narcisistico di personalità sintomi

    Il Disturbo Narcisistico di Personalità  è un disturbo della personalità caratterizzato da una grande e persistente sensazione di sé stessi come superiori, speciali e indipendenti. Quando si soffre di DNP, i sintomi sono generalmente difficili da riconoscere e possono variare da persona a persona.Tuttavia, ci sono alcuni segnali comuni che possono aiutare a identificare questo disturbo. I sintomi del DNP includono:

    • l’egocentrismo
    • l’arroganza
    • la mancanza di Empatia
    • la tendenza ad essere insoddisfatti con ciò che si ha 
    • l’esigenza di essere ammirati dagli altri.

    Le persone affette da DNP possono anche mostrare comportamenti ostili o aggressivi quando si sentono minacciate o offese. Spesso hanno difficoltà ad instaurare relazioni significative e durature con gli altri. Possono anche essere suscettibili alla Depressione e all’Ansia  quando non riescono a raggiungere gli obiettivi che si sono prefissati. In conclusione, i sintomi del Disturbo Narcisistico di Personalità variano da persona a persona ed è importante riconoscerli per poter chiedere il giusto trattamento medico. Sebbene non ci sia una cura specifica per il DNP, trattamenti come la Psicoterapia Psicoanalitica o Psicodinamica mirata possono aiutare le persone ad affrontare i loro problemi emotivi ed emotivamente correlati per migliorare la qualità della vita.

    Disturbo narcisistico di personalità nel DSM V

    Nel DSM-5 con il termine “disturbo narcisistico di personalità” si descrive un quadro patologico di personalità caratterizzato da senso di grandiosità, bisogno di ammirazione e mancanza di empatia e sensibilità verso gli altri. Chi soffre di disturbo narcisistico tende a sovrastimare le proprie abilità e a dare eccessiva importanza ai propri successi e traguardi personali, minimizzando e svalutando quelli altrui. Risulta quindi spesso vanaglorioso e pretenzioso, costruendo relazioni che gli permettano di confermare l’immagine grandiosa di sé. Il disturbo narcisistico di personalità è categorizzato all’interno del cluster B, che raccoglie i disturbi di personalità caratterizzati da comportamenti esasperati e drammatici, con scarsa regolazione emotiva ed impulsività. L’autostima apparentemente forte, ma nella realtà fragile, porta questi soggetti a reagire in modo esasperato alle critiche, a cui spesso rispondono con aggressività e rabbia.

    Il disturbo narcisistico di personalità è un disturbo multisfaccettato. Le caratteristiche del disturbo possono manifestarsi con modalità molte diverse le une dalle altre. Inoltre il disturbo mostra un’alta variabilità nella sua gravità. I soggetti narcisisti possono presentarsi come estroversi o socialmente isolati, cittadini modello o proni ad attività antisociali. Alcuni possono risultare ben integrati e con posizioni sociali di rilievo, altri possono mostrare alti livelli di disabilità psicosociale. Nonostante questa grande variabilità, per definire la diagnosi di disturbo narcisistico di personalità, il DSM-5 si concentra su alcuni aspetti psicopatologici evidenti, evitando di considerare le strutture psicologiche sottostanti

    Diagnosi secondo i criteri diagnostici del DSM 5

    Per poter fare diagnosi di disturbo narcisistico di personalità sono necessarie almeno 5 delle seguenti caratteristiche:

    1. Ha un senso grandioso di sé.
    2. E’ frequentemente occupato da fantasie di successo illimitato, potere, gloria, bellezza o amore ideale.
    3. Crede di essere speciale e unico e che può essere compreso solamente da altre persone speciali o persone con status elevato.
    4. Ha bisogno di ammirazione eccessiva.
    5. Si aspetta di essere sempre trattato in modo speciale.
    6. Tende a sfruttare le altre persone per raggiungere i propri obiettivi.
    7. Mostra deficit di empatia: fatica a riconoscere o identificare i sentimenti e i bisogni degli altri.
    8. E’ spesso invidioso degli altri o crede che gli altri siano invidiosi di lui.
    9. Si mostra arrogante nei confronti degli altri.

    Narcisismo overt – grandioso

    Il narcisismo overt o evidente, detto anche sottotipo grandioso, corrisponde alla descrizione canonica del DSM-5 e viene quindi riconosciuto più facilmente. Presenta una manifesta grandiosità, ricerca di attenzione, arroganza e una poco osservabile ansia di tratto. Questi individui possono essere risultare affascinanti, nonostante manifestino scarsa attenzione nei confronti dei bisogni degli altri. Il narcisismo overt si presenta arrogante e dominatore, fatica a costruire relazioni soddisfacenti e tende ad essere manipolatorio. Risulta infine molto centrato su se stesso e poco sensibile ai bisogni degli altri. Le manifestazioni del disturbo sono manifeste e visibili, quindi più facilmente identificabili, facilitando la diagnosi e il riconoscimento.

    Narcisismo covert – nascosto

    Il narcisismo covert o nascosto, detto anche sottotipo vulnerabile, si caratterizza invece per una maggiore vulnerabilità e fragilità. Chi ne soffre viene descritto come individuo inibito, sofferente, ipersensibili alla valutazione degli altri. Nelle relazioni sociali si dimostra spesso timido, apparentemente modesto, e introverso. Anche nella variante covert, il soggetto narcisista tende ad essere eccessivamente orientato su di sé e a coltivare, questa volta in modo coperto e non manifesto, idee di superiorità.

    Gravità del disturbo narcisistico di personalità

    Un ulteriore suddivisione è stata recentemente proposta da (Caligor et al., 2015) e distingue i diversi sottotipi di narcisismo in base al funzionamento sociale e alla conseguente gravità. In generale, all’aumentare della gravità del disturbo narcisistico di personalità aumentano i comportamenti aggressivi verso gli altri, ma anche verso se stessi. Secondo questa distinzione è quindi possibile distinguere diverse manifestazioni del disturbo narcisistico di personalità: a funzionamento alto, medio e basso e narcisismo maligno.

    Disturbo narcisistico ad alto funzionamento

    Ad un alto livello di funzionamento sociale troviamo un sottotipo di pazienti narcisisti che vengono definiti “autonomi”. Sono in genere pazienti che riescono a soddisfare i propri bisogni di grandezza attraverso i loro risultati e l’ammirazione degli altri. Questi individui hanno un buon funzionamento sociale e lavorativo. Nonostante questo sono molto sensibili ad eventi di vita avversi, ed eventuali crolli emotivi, possono essere causati da fallimenti o battute di arresto, o più in generale dall’invecchiamento (quindi con la perdita di ruoli, bellezza e prestanza fisica, energie e possibilità di carriera). Le relazioni di questi pazienti sono per lo più relazioni superficiali, manca infatti un genuino e autentico interesse nei confronti dei bisogni o dei sentimenti degli altri. I pazienti “ad alto funzionamento” difficilmente richiedono un aiuto professionale. Possono farlo se spinti in modo insistente da altri oppure se si trovano nel pieno di una crisi. A causa dell’alto funzionamento sociale dei soggetti di questo sottotipo, la diagnosi di disturbo narcisistico di personalità risulta più difficile e il disturbo più difficilmente riconosciuto.

    Disturbo narcisistico a medio funzionamento

    Ad un livello medio di funzionamento troviamo pazienti narcisisti che presentano un senso grandioso di sé, e un ridotto interesse per le relazioni intime. Queste persone possono funzionare mediamente bene nella società, in particolare in ambito lavorativo, ma mostrano grossi problemi nelle relazioni interpersonali. Alcuni di questi pazienti con disturbo narcisistico di personalità possono invece trovare difficoltà in ambito lavorativo, rifiutandosi di lavorare se non trovano una posizione narcisisticamente gratificante. Con il rischio quindi di problematiche socio-economiche per sè o per la famiglia.

    Disturbo narcisistico a basso funzionamento

    In pazienti che presentano un disturbo narcisistico e un basso funzionamento sociale è frequente osservare altri tratti di disturbi in comorbilità come il disturbo borderline o la presenza di disturbi psichiatrici notevolmente invalidanti in ambito sociale come l’abuso di sostanze. In questi pazienti si osserva un sé mal definito e instabile che li porta ad oscillare tra la grandiosità patologica e un senso di profonda vergogna che può portare ad ideazioni suicidarie. L’aggressività verso se stessi può più moderatamente declinarsi come disinteresse verso i propri problemi di salute (ad es. non curare una malattia cronica come il diabete). Questi pazienti possono inoltre mostrare disinteresse verso le relazioni sociali. Spesso appaiono remissivi e inadeguati, ma mantengono un concetto di sé che si basa su una segreta superiorità. La distanza tra il sé grandioso desiderato e la realtà oggettiva li porta comunque ad un graduale disinteresse verso la vita sociale e la vita di relazioni, fonti queste di reiterate ferite narcisistiche.

    Narcisismo maligno

    Al livello più basso di funzionamento, Caligor e colleghi inseriscono quello che è stato definito narcisismo maligno (Kernberg, 1984). Chi soffre di questa forma di narcisismo manifesta la sintomatologia classica del disturbo narcisistico di personalità, con un’idea grandiosa di sé, con l’aggiunta di comportamenti antisociali, aggressivi e sadici. Questa tipologia di pazienti risulta essere quella più complessa da trattare per la scarsa adesione ad un progetto di psicoterapia. Spesso questi pazienti tendono a mentire in modo cronico e patologico e manifestano un piacere sadico nel far sentire il terapeuta inefficace non mostrando alcun miglioramento. La tendenza alla manipolazione è pervasiva nelle relazioni e si manifesta anche nella relazione terapeutica. Le persone affette da DNP possono anche essere fragili nell’affrontare le critiche o il rifiuto. Si può avere la tendenza a manipolare gli altri per ottenere quello che si desidera e a non prendere in considerazione i sentimenti degli altri.

    La psicoterapia Psicoanalitica del disturbo narcisistico di personalità

    La Psicoterapia Psicoanalitica è una forma di terapia utilizzata per trattare il disturbo narcisistico di personalità (DNP). Il DNP è un disturbo della personalità caratterizzato da una visione distorta di sé, da un bisogno costante di attenzione e approvazione dagli altri, e da una mancanza di empatia. In generale, la psicoterapia psicoanalitica si concentra sull’identificazione delle radici del disturbo, con l’obiettivo di aiutare il paziente a sviluppare consapevolezza e capacità di affrontare le situazioni problematiche che possono portare a comportamenti disfunzionali. Durante le sessioni, il terapeuta può incoraggiare il paziente a esplorare i propri sentimenti profondi e inconsci in modo da comprendere come essi influenzano le sue relazioni interpersonali. Sulla base della comprensione acquisita durante la terapia, il paziente può imparare a gestire in modo più efficace le proprie emozioni e adottare strategie più sane per ottenere l’approvazione e l’attenzione desiderate.

    La Psicoterapia Psicoanalitica è spesso abbinata ad approcci come la terapia interpersonale (IPT) per offrire al paziente un trattamento più completo. Attraverso le diverse forme di terapia, i pazienti possono imparare a gestire meglio i sintomi del DNP, come la dipendenza dall’approvazione altrui e l’esagerata sensibilità alle critiche. Inoltre, possono anche lavorare sulla ristrutturazione dell’immagine corporea e sul miglioramento delle relazioni sociali. Un trattamento efficace per il DNP richiede generalmente molte sessioni con un terapeuta esperto ed impegno da parte del paziente. Tuttavia, con il giusto supporto, è possibile superare questa condizione ed apprendere nuovi modelli di pensiero e comportamento più sani. La Psicoterapia psicoanalitica o psicodinamica può essere uno strumento importante per aiutare i pazienti con DNP a gestire i loro sintomi, adattarsi alla vita quotidiana e costruire relazioni più positive.

    Disturbo narcisistico di personalità cura

    La cura del Disturbo Narcisistico di Personalità può essere un processo difficile e complesso. Il trattamento si concentra sulla riduzione dei sentimenti di superiorità, sull’acquisizione di abilità sociali e sulla gestione dello stress. Un approccio integrato basato sulla psicoterapia è la forma più comune di trattamento. Il terapeuta aiuterà il paziente a costruire un senso di sé più realistico, ad aumentare l’Empatia verso gli altri, ad affrontare i problemi emotivi sottostanti alla condizione e ad aumentare le capacità sociali. Inoltre, può essere utile affrontare i problemi pratici e professionali che possono derivare dal disturbo. I farmaci possono essere utili per ridurre i sintomi come l’Ansia  o la Depressione. La Psicoterapia Psicoanalitica è una forma di terapia utilizzata per trattare il disturbo narcisistico di personalità (DNP). La terapia familiare può anche avere un ruolo importante nel trattamento del DNP poiché le famiglie possono fornire supporto ed incoraggiamento durante il processo terapeutico. Inoltre, le famiglie possono imparare a gestire al meglio la condizione del loro caro in modo da promuovere la guarigione. Il recupero non accade immediatamente ma richiede tempo e impegno da parte del paziente così come del terapeuta per raggiungere obiettivi realistici e fattibili.

    Narcisismo definizione

    Il narcisismo è un disturbo della personalità caratterizzato da una grande mancanza di empatia, da una profonda autostima e da un’esagerata ricerca di approvazione da parte degli altri. La persona con questo disturbo può essere spinta a cercare costantemente attenzione, ammirazione o successo, al fine di soddisfare il proprio bisogno di essere percepita come speciale. La tendenza all’egocentrismo e all’arrogante superiorità fanno parte di questo disturbo, ed è possibile che la persona tenda a manipolare gli altri per ottenere ciò che vuole. Il narcisismo può comportare problemi relazionali e la persona potrebbe trovarsi isolata, non riuscendo a costruire rapporti veramente profondi. Sebbene ci possano essere delle influenze genetiche o ambientali che portano allo sviluppo del narcisismo, alcuni studi hanno dimostrato che molti casi sono legati all’incapacità della persona di gestire le proprie emozioni in maniera adeguata. Questa incapacità può portare a sentimenti di insicurezza o frustrazione quando non si riceve l’attenzione desiderata, e può portare al disagio personale. Il trattamento per il disturbo narcisistico di personalità consiste nell’individuazione e nell’elaborazione delle emozioni negative, in modo che la persona possa imparare a gestirle in modo appropriato. Inoltre, è importante rinforzare l’empatia verso gli altri e lavorare sulla capacità di relazionarsi in modo adeguato con gli altri.

    Narcisismo significato

    Il termine ‘narcisismo’ deriva dal mito di Narciso, un giovane tanto bello da innamorarsi del proprio riflesso nell’acqua. Il narcisismo oggi è considerato un tratto della personalità che si caratterizza per la grandiosità, la preoccupazione eccessiva per l’apparenza e l’egocentrismo. In psicologia, il narcisismo viene classificato come un disturbo della personalità e può essere diviso in due categorie: il narcisismo patologico e il narcisismo sano. Il narcisismo patologico è caratterizzato da un egocentrismo estremo, dalla mancanza di empatia e dalla necessità costante di attenzione e ammirazione. Le persone con questo tipo di disturbo spesso sono incapaci di riconoscere le emozioni degli altri e tendono a manipolare gli altri per ottenere ciò che vogliono. Il narcisismo sano, invece, è considerato una forma più moderata di egocentrismo. Le persone con questo tipo di personalità sono in grado di mantenere relazioni sane ed equilibrate con gli altri senza cadere nell’egocentrismo estremo del narcisismo patologico. In entrambi i casi, il narcisismo può avere effetti negativi sulla vita delle persone coinvolte e sulle loro relazioni interpersonali. È importante distinguere tra un ego forte e sano e un ego patologico che porta a comportamenti distruttivi per se stessi o per gli altri.

    Quando il narcisismo diventa patologico?

    Il narcisismo può diventare patologico quando le modalità di adattamento e le strategie relazionali sono orientate a procurare un’immagine di sé eccessivamente positiva, con un’esagerata dipendenza dalla conferma altrui. Il disturbo narcisistico di personalità (DNP) è caratterizzato da alcune componenti fondamentali: pensieri grandiosi, necessità di ammirazione da parte degli altri, mancanza di empatia, manipolazione, impulsività ed eccessiva sensibilità a critiche ed umiliazioni. Queste idee distorte sono accompagnate da sentimenti di superiorità e invulnerabilità che possono smorzare la capacità del soggetto di essere obiettivo nella valutazione della realtà. L’atteggiamento grandioso può condurre a comportamenti arroganti e ostili nei confronti degli altri che provocano reazioni negative nel contesto in cui si trova il soggetto. Inoltre, la mancanza di empatia rende difficile la gestione delle relazioni interpersonali in quanto tendono ad essere dominate dai propri bisogni egoistici. Le persone affette da DNP possono avere difficoltà a tollerare la frustrazione o i rifiuti in quanto temono di non essere considerate alla loro giusta altezza. Di conseguenza, tendono a cercare conferme continue ed esagerate in tutti gli aspetti della vita per evitare sentimenti dolorosi come il fallimento o l’umiliazione. In ultima analisi, questa malattia mentale può portare ad un isolamento sociale e ad una profonda insoddisfazione personale.

    Narcisismo patologico

    Il narcisismo patologico è un disturbo di personalità caratterizzato da una profonda mancanza di empatia, da un’eccessiva autostima e da un’alta opinione di sé. Si manifesta con comportamenti che includono manipolazioni, condotte dominate, bisogno di attenzione eccessiva, egocentrismo e incapacità di gestire le emozioni. Una persona con questo disturbo può avere difficoltà a prendere decisioni o ad accettare la realtà. La persona può anche essere suscettibile alle critiche, essere insicura e avere problemi nel relazionarsi agli altri. Sebbene non sia ancora stata identificata una causa specifica del narcisismo patologico, alcune teorie suggeriscono che possano esserci dei fattori genetici coinvolti. Altre teorie ipotizzano che possano esserci degli aspetti biologici o ambientali che contribuiscono allo sviluppo del disturbo. Il trattamento per il disturbo può includere la psicoterapia psicoanalitica individuale o di gruppo, così come altre forme di terapia come l’arteterapia o la terapia cognitivo-comportamentale. In alcuni casi, i medici possono anche raccomandare farmaci per ridurre l’ansia o i sintomi depressivi associati al disturbo.

    Narcisismo nella visione Psicoanalitica

    Il narcisismo è un argomento che è stato ampiamente esplorato nella psicoanalisi. Il termine è stato coniato da Sigmund Freud e si riferisce alla tendenza (sia positiva che negativa) di qualcuno a concentrarsi su se stesso. Freud credeva che il narcisismo fosse inerente al processo di sviluppo della personalità. Secondo la visione freudiana, il narcisismo può prendere diverse forme: c’è una componente positiva, in cui l’individuo ha un atteggiamento di orgoglio o di fiducia in se stesso, e una componente negativa, in cui l’individuo si sente superiori agli altri e non ha alcun interesse nelle relazioni con gli altri. La componente negativa del narcisismo può portare alla formazione di un disturbo narcisistico di personalità. Il disturbo narcisistico di personalità è caratterizzato da una profonda insicurezza e da sentimenti di inferiorità. Questi sentimenti possono essere motivati dal desiderio di essere ammirati dagli altri o dal desiderio di essere riconosciuti come superiori a tutti gli altri.

    Le persone con disturbo narcisistico possono diventare estremamente sensibili a qualsiasi critica e reagire in modo aggressivo o offensivo quando vengono criticate. Le persone con genitori ipercritici potrebbero essere più suscettibili al disturbo narcisistico, poiché questa condizione può influenzare la loro immagine di sé. Allo stesso modo, le persone che hanno avuto un’infanzia difficile possono anche essere più suscettibili al disturbo. Un trattamento efficace del disturbo narcisistico deve affrontare le cause sottostanti della condizione. Lo psicoterapeuta, attraverso la psicoterapia, può aiutare la persona a sviluppare una maggiore consapevolezza di sé e a costruire relazioni più sane con gli altri. Con un trattamento di psicoterapia adeguato, le persone con disturbo narcisistico possono imparare a gestire meglio le loro emozioni e condurre vite più felici.

    Disturbo narcisistico di personalità caratteristiche

    Il disturbo narcisistico di personalità risulta essere più frequente nelle culture occidentali rispetto a quelle orientali, in quanto queste ultime tendono a dare più valore alla collettività piuttosto che all’individuo. Come si riconosce un narcisista? Per capire se un una persona soffre del disturbo narcisistico di personalità, bisogna che siano presenti cinque o più dei seguenti sintomi:

    Sintomi narcisismo patologico
    • Idee grandiose di sé, che si traducono nell’assoluta convinzione di meritare un trattamento speciale, di avere talenti unici e poteri particolari, di essere attraenti e/o brillanti, di dover frequentare delle persone che siano di status elevato o altrettanto speciali;
    • Fantasie di successo illimitato, come anche di bellezza, fascino e potere;
    • Ritenere di non essere riconosciuti nel proprio valore e non sufficientemente apprezzati;
    • Senso di apatia e di vuoto nonostante eventuali successi;
    • Richiesta eccessiva di ammirazione;
    • Tendenza a sfruttare gli altri;
    • Mancanza di empatia, che si traduce nell’incapacità a riconoscere e identificarsi con i bisogni e i sentimenti degli altri;
    • Sentimenti di invidia, vergogna o disprezzo
    • Atteggiamenti presuntuosi e arroganti. 

    Come capire se lui è un narcisista?

    Le caratteristiche o i tratti psicologici di un narcisista o una persona con disturbo narcisistico di personalità, sono:  

    • Visione di se stessi: si considerano vulnerabili alla trascuratezza, all’abuso e al tradimento;  
    • Visione degli altri: considerano gli altri inaffidabili, nonostante siano comunque capaci di vederli come affettuosi o calorosi e affettuosi;
    • Credenze intermedie e profonde. Ecco qualche frase che una persona con disturbo narcisistico si ripete molto spesso: “se sono solo, non sarò in grado di affrontare la situazione”, “se i miei sentimenti sono ignorati o trascurati, perderò il controllo”, “devo chiedere quello di cui ho bisogno”;
    • Strategie di coping: punire gli altri, sottomettersi, espellere la tensione con azioni autolesive, alternare l’inibizione con una protesta drammatica.

    Quali sono i comportamenti di un narcisista patologico?

    Il narcisista patologico solitamente presenta un’autostima molto fragile, che tende a renderlo vulnerabile a quelle che lui percepisce come delle aspre critiche. I narcisisti credono infatti di essere invidiati dagli altri, ma sono ipersensibili alle sconfitte, ai fallimenti ed alle critiche. A quella dimensione rappresentata dalla tendenza alla superiorità, unicità e grandiosità, si contrappongono sentimenti di vulnerabilità, fragilità, inferiorità e paura del confronto.

    Quali sono le cause del narcisismo e del disturbo narcisistico di personalità?

    Le cause del disturbo narcisistico di personalità sono diverse, come per altri disturbi psichiatrici, e sembrano poggiare sull’interazione tra aspetti ambientali e biologiche. Secondo alcuni scuole di pensiero, come i contributi di ricerca in ambito psicoanalitico di Heinz Kohut ed Otto Kenberg, il narcisismo patologico deriva da esperienze problematiche che hanno origine nell’infanzia e si ripercuotono nel successivo sviluppo e maturazione. In particolare, lo sviluppo nella direzione patologica e non sana del narcisismo, dipenderebbe da come il bambino è riuscito a gestire l’inevitabile “ferita narcisistica” che l’esperienze della vita riservano. Alla ferita narcisistica si associano generalmente i sentimenti o vissuti emotivi della “vergogna” e risentimento. I sintomi nell’adulto con disturbo narcisistico di personalità, sarebbero le conseguenze del fallimento della gestione della “ferita narcisistica” nel corso dello sviluppo e maturazione

    Narcisismo e relazioni sentimentali

    Cosa fa e come si comporta il narcisista nelle relazioni sentimentali? Le persone narcisiste sentono il bisogno di dimostrare la loro superiorità anche nelle relazioni. In particolare nelle relazioni affettive tendono infatti ad apparire dominanti, controllanti, arroganti, ad essere poco attente ai bisogni del partner e desiderano ricevere più di quello che danno. Solitamente la persona che soffre di narcisismo patologico ha subito alcuni traumi nelle relazioni di attaccamento, nelle quali non è stato protetto e non gli sono state fornite delle regole.

    Come si comporta il narcisista in amore? Quando predomina il narcisismo patologico il partner non esiste, e tutti i tentativi che quest’ultimo fa per cercare di cambiare la persona risultano essere inutili. È insensibile alla sofferenza altrui e non è empatico, anche se fa di tutto per cercare apparire una persona sensibile ed empatica.In particolare, si possono identificare tre fasi nella relazione con il partner:

    Seduzione: È una fase in cui il narcisista indossa una maschera e si mostra meraviglioso, il partner ideale, tutto ciò che l’altro/a poteva desiderare. Può comprendere grandiosi atti d’amore, per esempio regali, complimenti, promesse, attenzioni, gesti eclatanti.

    Intromissione: Il narcisista patologico agisce con lo scopo di isolare l’altro dalla propria famiglia, dai suoi amici, dal lavoro. Successivamente, mette in atto atteggiamenti di forte critica nei confronti del partner facendolo sentire sempre più fragile, insicuro e dipendente. Socialmente il narcisista è molto apprezzato, pertanto se il partner si lamenta con la sua famiglia o con le persone che ha come punto di riferimento, queste tenderanno a sminuire le sue osservazioni.

    Distruzione dell’altro: nella fase della relazione della distruzione dell’altro, il narcisista è riuscito a far sentire l’altro una nullità, insicuro di sé, spesso privo di valore. Il narcisista manifesta a questo punto, violenza verbale e/o fisica. A livello verbale alterna momenti di dolcezza a momenti di aggressività e sono proprio queste oscillazioni a scatenare nel partner, dipendenza e forte instabilità emotiva determinando uno stato di profonda insicurezza che alimenta la dipendenza dal narcisista.

    Disturbo narcisistico di personalità cura: il supporto della psicoterapia

    In generale, il trattamento del disturbo narcisistico di personalità è sostanzialmente lo stesso di quello che viene elaborato per i disturbi di personalità. La psicoterapia psicoanalitica o psicodinamica , privilegia l’esplorazione delle dinamiche mentali, tende a concentrarsi sui conflitti interni alla persona e può risultare il trattamento più efficace. Alcuni approcci che sono stati sviluppati per il disturbo borderline di personalità possono essere adattati anche in pazienti con disturbo narcisistico di personalità. Questi approcci – che si concentrano sui disturbi cercando di capire il modo con cui i pazienti sperimentano emotivamente se stessi e gli altri – comprendono: 

    • Trattamento basato sulla mentalizzazione;
    • Psicoterapia focalizzata sul transfert.

    Questo disturbo richiede comunque allo psicoterapeuta psicoanalitico o psicodinamico di adattare l’approccio sulla base delle caratteristiche del singolo paziente. La psicoterapia psicoanalitica o psicodinamica include relazioni oggettuali interne, distorsioni delle strutture intrapsichiche, deficit e conflitti inconsci.

    Una lettura psicoanalitica del narcisismo

    Fu Milton a descrivere brevemente la storia del concetto psicologico del narcisismo. Egli notò che il termine narcisismo nel contesto psicologico era stato usato per la prima volta da Havelock Ellis. Nel 1898, Havelock Ellis, sessuologo inglese, utilizzò il termine «narcissus-like» in riferimento all’eccessiva masturbazione, per cui la persona diventa il suo stesso oggetto sessuale. Al’’interno di in un articolo del 1898 inerente l’autoerotismo, Havelock Ellis lo descrisse come:

     “una tendenza a perdere le emozioni sessuali che sono quasi interamente assorbite nell’ammirazione di Sé“.

    Havelock Ellis

    In un secondo momento fu lo stesso Ellis a descrivere il narcisismo semplicemente come “attrazione sessuale di un individuo per sé stesso”. Nel 1899 Paul Näcke fu il primo ad usare il termine “narcisismo” in uno studio sulle perversioni sessuali. Anche Sigmund Freud, nel suo saggio del 1914, “Sul Narcisismo”, approfondì il concetto di narcisismo nel contesto psicologico. Nel saggio distingue due forme di narcisismo, la condizione narcisistica primaria dell’infanzia, e l’auto-investimento narcisistico. La prima individua semplicemente una normale fase di sviluppo all’interno della quale l’energia libidica del bambino è diretta verso se stesso, e dove tutti gli oggetti che il bambino trova nel mondo circostante sono vissuti come un’estensione di sé. Se nel corso del normale sviluppo questa energia libidica in qualche modo incontra un ostacolo nel momento in cui inizia ad essere reindirizzata verso oggetti esterni – ad esempio a causa della presenza di un genitore che respinge oppure sovrasta – ecco che il bambino sposta le forze libidiche su di sé, dando vita a quello che viene definito dallo stesso Freud come l’auto-investimento narcisistico. Secondo Freud questa stessa “attitudine narcisistica” limita la capacità dell’analista di poter essere in qualche modo influente nel trattamento. Tra i suoi successori troviamo Otto Kernberg Heinz Kohut, che hanno delineato due contrastanti comprensioni del narcisismo. Kernberg mantenne il concetto freudiano inerenti le pulsioni istintive, mentre Kohut sviluppò invece la cosiddetta “psicologia del Sè”. Andiamo a vedere nel dettaglio entrambe le visioni.

    Narcisismo: la visione di Otto Kernberg

    Ecco come Kernberg ha descritto il narcisismo: una “organizzazione di personalità borderline” di moderata severità, che è caratterizzata da un’identità integrata ma grandiosa, che si appella a difese primitive, in particolare la scissione. In sostanza è la tendenza a vedere persone come tutte cattive o tutte buone. Kernberg identifica le cause di questi problemi attraverso il concetto di Sé rappresentato come se fosse una fissazione nata durante la fase del processo di separazione-individuazione del bambino e del caregiver, ovvero quel periodo di sviluppo all’interno del quale il bambino inizia per la prima volta ad agire indipendentemente dalla madre. E’ proprio durante questo processo che normalmente il bambino inizia a formare immagini integrate di sé e degli altri. Tuttavia, questo processo può essere vanificato se tale fase di crescita è punita dal rifiuto dell’affetto da parte della madre: il bambino perderà quel sostegno emotivo se crescerà. E’ bene sottolineare però come Kernberg non intendesse collocare l’eziologia del narcisismo esclusivamente nell’ambiente, tanto che ha suggerito che una

     “mancanza di tolleranza all’ansia dal punto di vista costituzionale in relazione agli impulsi aggressivi” 

    potrebbe anche giocare un ruolo nello sviluppo della patologia narcisistica. Questo si traduce nel fatto che il bambino può sperimentare pulsioni aggressive più elevate del normale, pur non essendo in grado di tollerare l’ansia che è stata generata dall’impossibilità di mostrarle al caregiver. Il narcisista sperimenta allo stesso tempo una forte disorganizzazione del super-io ed una proiezione persecutoria sugli altri come forma di protezione contro la colpa. Riguardo al trattamento, Kernberg suggerisce di porre attenzione sulla scissione difensiva che viene operata dai narcisisti all’interno della relazione di transfert, sempre però rimanendo “neutrale e astinente” durante tutta la fase del confronto del comportamento distruttivo del paziente. In sostanza, lo psicoterapeuta non deve soddisfare alcuno dei bisogni espressi dal narcisista.

    Narcisismo maligno o perverso secondo Kernberg

    Kernberg, (1984), introdusse il termine di narcisismo maligno che abbraccia quei soggetti che quando possono esprimere aggressività verso se stessi e gli altri sperimentano un aumento di autostima e la conferma della propria grandiosità. Il narcisismo maligno o perverso era considerata da Kernberg una variante del tipo psicopatico e identificava la sindrome di narcisismo maligno come collocata a metà via fra il disturbo narcisistico di personalità ed il disturbo antisociale di personalità

    La visione di Heinz Kohut del narcisismo

    Kohut abbandona i concetti della teoria pulsionale che si trovano alla base delle concettualizzazioni del narcisismo da parte di Freud e di Kernberg, ed introduce l’importanza della “coesione del Sè”. Egli notò che i “bisogni narcisistici” dei pazienti si ri-attivavano durante il trattamento assumendo la forma di oggetto-sé nella relazione di transfert nei confronti dello psicoterapeuta. Nella prospettiva di Kohut, il narcisismo diviene il tema principale per la coesione del Sé. La coesione del Sé è raggiungibile grazie ad uno sviluppo caratterizzato da risposte di rispecchiamento e di empatia da parte del caregiver (oggetto-Sé) ai bisogni del Sé del bambino.

    Che cosa sono gli oggetti Sè?

    Il termine oggetto-sé sta ad indicare il ruolo svolto da un oggetto di relazione a beneficio dei principali bisogni narcisistici del Sé: gemellarità, specularità e idealizzazione. Kohut considera il concetto del Sé – che lui stesso indica come il cuore nucleare della personalità – separato dall’Io. Il Sé è infatti composto da tre parti: 

    • obiettivi e ambizioni – che si traducono in sforzi per il potere – il riconoscimento ed il successo; 
    • ideali e standard, che tendono a mantenere i valori di base; 
    • l’arco di tensione, che si forma all’interno della zona intermedia tra ideali ed ambizioni.

    Kohut afferma: 

    Gli oggetti-sé sono oggetti che sperimentiamo come parte di noi stessi; il controllo atteso su di loro è, quindi, più vicino al concetto di controllo che si aspetta di avere sul proprio corpo, piuttosto che sul concetto di controllo che si aspetta di avere sugli altri”.

    Per Kohut esistono due tipi di oggetti: il rispecchiamento e l’idealizzazione. Quelli di rispecchiamento confermano l’innato senso di perfezione del bambino, mentre i secondi rappresentano quegli oggetti che il bambino può ammirare e con cui può unirsi in quanto veicolano un’immagine di onnipotenza, infallibilità e calma.

    Kohut descrisse tre principali disturbi del sé

    • psicosi: descritta come “l’effetto del danno permanente e protratto risultante dalla coesione minima del sé a causa della quasi totale mancanza di rispecchiamento e dell’imago genitoriale”;
    • stati borderline: simili alla psicosi, ma l ‘estensione dei deficit nel sé e le loro manifestazioni comportamentali sono coperte da difese particolarmente complesse;
    • disordini narcisistici: concettualizzati da Kohut come “più transitori di stati psicotici o borderline e più suscettibili di trattamento analitico, a causa della superiore capacità del narcisista di tollerare la frustrazione”.

    Lo scopo del trattamento sarebbe quello di  fornire un ambiente in cui il sé danneggiato possa in qualche modo  ricrearsi e ristabilirsi, scoraggiando quindi l’uso di “misure di supporto” per evitare di nutrire continuamente bisogni narcisistici, ma incoraggiando invece l’uso dell’empatia. Secondo Kohut, lo psicoterapeuta dovrebbe fornire le funzioni che gli oggetti originali non hanno fornito fino a che non si sviluppa un Sè più coeso e funzionale.

    Narcisismo sano: caratteristiche secondo Kohut

    Quando il narcisismo è sano? Una persona con narcisismo sano è in grado di prestare la giusta attenzione alle sue esigenze psichiche, ma nutre la stessa forma di amore per l’altro. Una certa quantità di amor proprio quindi è non solo normale, ma per certi versi anche auspicabile.

    “In circostanze ottimali, il bambino sperimenta una delusione graduale nei confronti dell’oggetto idealizzato che conduce ad un ritiro degli investimenti narcisistici dall’imago dell’oggetto-Sé idealizzato e alla loro interiorizzazione graduale, cioè all’acquisizione di strutture psicologiche permanenti.

    Se il bambino subisce la perdita traumatica dell’oggetto-Sé idealizzato o una delusione traumatica, allora l’interiorizzazione non ha luogo. Il bambino non acquisisce la struttura interna necessaria, la sua psiche rimane fissata ad un oggetto-Sé arcaico”.

    Heinz Kohut, 1972

    Le caratteristiche del narcisismo sano secondo Kohut sono:

    • Forte autostima.
    • Empatia per gli altri e riconoscimento dei loro bisogni.
    • Autentico concetto di sé.
    • Rispetto e amore di sé.
    • Saper sopportare le critiche degli altri mantenendo un’autostima positiva.
    • Fiducia nel fissare e perseguire obiettivi e realizzare le proprie speranze e i propri sogni.
    • Resilienza emotiva.
    • Sano orgoglio di sé e dei propri risultati.
    • La capacità di ammirare ed essere ammirati.

    Come si perviene alla conquista di un narcisismo sano?

    Secondo Kohut, ciò che contribuisce allo sviluppo di un sano narcisismo è la natura della relazione tra caregiver e bisogni di oggetto-Sé del bambino. In particolare, la capacità di responsività empatica del caregiver è fondamentale per determinare un progressivo ritiro degli investimenti narcisistici, l’interiorizzazione delle componenti del Sé e favorire l’instaurarsi della coesione del Sé in modo stabile ed armonico

    Quando si forma un disturbo del Sè?

    Quando, in modo stabile e strutturato, le caratteristiche del caregiver non riflettono il riconoscimento, non modulano la grandiosità del bambino e non riescono a corrispondere alle aspettative dell’imago parentale idealizzato.

    Nel narcisismo, il mantenimento dell’autostima – e in realtà dello stesso Sé – dipende dalla disponibilità incondizionata di un oggetto-Sé speculare che approva o di un oggetto-Sé idealizzato che consente la fusione.

    Heinz Kohut, 1972

    Narcisismo Overt e Covert

    La metafora originale della trasformazione di Narciso è in grado di riassumere molto bene l’attuale visione del narcisismo postulato dalla teoria psicodinamica contemporanea. Attualmente in letteratura sono stati identificati due principali costrutti del narcisismo: Overt e Covert. Andiamoli a vedere nel dettaglio. Sinteticamente il narcisista Overt viene descritto come invidioso, sfruttatore, arrogante e grandioso, mentre il narcisista Covert viene descritto come esteriormente modesto e più inibito. Questa distinzione risulta essere parallela alle concettualizzazione del narcisismo elaborate da Kernberg e Kohut. Kernberg in alcune teorie analitiche ritiene che il narcisismo Overt non sia altro che “il risultato della grandiosità difensiva, come risultato dell’insensibilità dei genitori ai bisogni emotivi di un bambino”. Kohut ritiene invece che sia la “trasformazione arrestata della grandiosità infantile in una forma più sana di autostima”.

    In realtà l’individuo affetto da narcisismo Overt si sente inferiore a se stesso e usa il meccanismo di difesa della scissione allo scopo di rimanere inconsapevole del conflitto esistente tra la sua espressione di grandiosità e i suoi sentimenti di inferiorità. Questi individui, dal punto di vista comportamentale possono esprimere fantasie grandiose, svalutare gli altri, fare richieste agli altri per un senso di diritto e arrabbiarsi se le loro aspettative non vengono soddisfatte. Il narcisista Covert è invece conosciuto con diversi nomi tra cui vulnerabile, centripeto, ipersensibile, ipervigilante e “chiuso”. Gli aspetti comportamentali del narcisismo Covert includono la timidezza, l’affetto limitato, l’apparente empatia, l’uso di fonti esterne per regolare l’autostima, un modello di conflitto interpersonale che porta alla rabbia/ostilità e poi alla vergogna/depressione. Questi comportamenti originano da un nucleo psicologico che è organizzato intorno ad aspettative grandiose ed un senso di diritto, che viene sconfessato debolmente e sommariamente.

    Massimo Franco
    Massimo Franco
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