Il Disturbo Post Traumatico da Stress – DPTS – indica una forma di disagio clinico che si manifesta a seguito di un particolare evento violento, catastrofico o traumatico a cui la persona è stata esposta – come una grave lesione, una violenza sessuale o una minaccia di morte -, e con elevata sofferenza psicologica.
In questo articolo andremo a vedere più da vicino questo disturbo, mettendo in evidenza sintomi e cause, e cercando di capire perché il trattamento psicodinamico risulta essere la migliore soluzione per il trattamento del DPTS.
Disturbo Post Traumatico da Stress: cos’è
Il Disturbo da Stress Post-Traumatico è un disturbo psicopatologico che si sviluppa a seguito di un’esposizione ad uno o più eventi violenti, catastrofici o violenti a cui la persona partecipa. Il quadro clinico di questo disturbo è caratterizzato da un insieme di sintomi che hanno un’intensità ed una durata variabile, in grado di provocare significativi disagi per il soggetto che ne è affetto, tanto da compromettere la sua vita sociale e/o lavorativa.
Il termine trauma deriva dal greco e letteralmente significa ledere, danneggiare. Questa parola contiene un doppio riferimento: innanzitutto, agli effetti di un evento violento sull’organismo in generale, ma anche ad una ferita con lacerazione. È stato durante il XVIII secolo che questo termine è stato usato per la prima volta nella psicologia clinica.
Nel corso della vita di una persona esistono diverse forme di esperienze potenzialmente traumatiche. Esistono infatti dei piccoli traumi, cioè quelle esperienze soggettivamente disturbanti e che sono caratterizzate dalla percezione di un pericolo non particolarmente intenso – come ad esempio subire un’umiliazione o avere delle brusche interazioni durante l’infanzia. Accanto a questi traumi troviamo tutti quegli eventi che minacciano la propria integrità fisica o quella delle persone care – ad esempio disastri naturali, incidenti, abusi.
Studi recenti hanno dimostrato come sia relativamente comune provare un’esperienza traumatica: il 60% degli uomini e il 50-70% per le donne lo prova almeno una volta nella propria vita.
Disturbo Post Traumatico da Stress: sintomi
I sintomi legati a questo disturbo iniziano o comparire successivamente all’esposizione all’evento traumatico e restano presenti per un periodo superiore a un mese. In particolare possono essere individuati quattro tipi di sintomi. Vediamoli nel dettaglio:
- Sintomi intrusivi: consiste nella tendenza a rivivere l’evento traumatico attraverso flashback, sogni, percezioni, pensieri. Queste immagini si presentano in modo involontario e ricorrente, producendo al contempo reazioni corporee d’allarme e una grande sofferenza psicologica. La persona può addirittura rivivere l’evento come se fosse reale in quel momento;
- Sintomi di evitamento: in questo caso il soggetto tenta di evitare le situazioni interne – come sentimenti, pensieri e ricordi – e le situazioni esterne – come situazioni, oggetti, attività, conversazioni, luoghi, persone – che sono associate all’evento traumatico;
- Alterazioni negative dell’umore e del pensiero: la persona che soffre di questo disturbo tende ad avere spesso un umore negativo, ad avere pensieri eccessivamente negativi su di sé o anche nei confronti del mondo in generale, ha una riduzione dell’interesse riguardo le proprie abituali attività, ha un’incapacità di ricordare gli elementi centrali dell’evento, una forte tendenza difficoltà a sperimentare sentimenti intensi nei confronti di un’altra persona, tende ad incolpare sé stesso per aver causato il trauma, ha un’incapacità di costruire prospettive future;
- Alterazione dello stato di attivazione: il soggetto è costantemente in uno stato di allarme ed allerta. Questo può provocare comportamenti autodistruttivi, difficoltà legate al sonno ed alla concentrazione, irritabilità ed ipervigilanza.
Per completezza è importante sottolineare come a seguito di un evento traumatico o particolarmente stressante, oltre a sviluppare un Disturbo Post Traumatico da Stress si possono manifestare anche sintomi dissociativi di depersonalizzazione – ovvero il sentirsi distaccati dai propri processi mentali, proprio come se il soggetto fosse uno spettatore esterno del proprio corpo – e di derealizzazione.
Cause e fattori di rischio del Disturbo Post Traumatico da Stress
In realtà al momento non esiste un’ipotesi certa legata alle cause di questo disturbo. Nonostante ciò una delle ipotesi più accreditate tende a sostenere che successivamente al verificarsi di un grave trauma psicologico nel soggetto si crei un vero e proprio squilibrio del sistema nervoso, causato probabilmente dai cambiamenti che si verificano a livello dei neurotrasmettitori.
Questo squilibrio determina un blocco del sistema e le informazioni che vengono acquisite dalla persona al momento dell’evento traumatico – incluse le sensazioni fisiche, l’emotività, i suoni e le immagini – vengono conservate a livello neurologico nel suo stato disturbante. Ecco perché tutte queste sensazioni ed immagini continuano a essere innescate da stimoli esterni e interni sotto forma di pensieri intrusivi, flashback e incubi.
Per quanto riguarda i fattori di rischio legati allo sviluppo del Disturbo Post Traumatico da Stress, si possono indicare almeno tre categorie:
Variabili pre traumatiche:
- Possibile vulnerabilità genetica;
- Basso livello socioeconomico e di istruzione – lievemente;
- Pregressi disturbi psichiatrici – come depressione e ansia;
- Genere femminile.
Variabili peritraumatiche – ovvero legate alla gravità del trauma e all’evento in sé considerato:
- Durata dell’evento traumatico;
- Livello di minaccia percepita per la vita;
- Imprevedibilità dell’evento traumatico.
Variabili post traumatiche:
- Scarsa abilità di gestione;
- Scarso sostegno sociale.
Trattamento del Disturbo Post Traumatico da Stress: l’approccio psicodinamico
Uno dei trattamenti più efficaci risulta essere la psicoterapia psicodinamica, che lavora soprattutto sulla possibilità di ri-narrare il trauma e di affrontare le diverse sfaccettature dell’evento fino ad arrivare alla sua elaborazione.
Gli approcci psicodinamici a questo disturbo tendono a concentrarsi su una serie di fattori diversi tra loro e che possono causare o influenzare i sintomi del DPTS. Parliamo ad esempio di esperienze legate alla prima infanzia – in particolare concentrandosi sul livello di attaccamento nei confronti dei genitori -, le attuali relazioni del paziente e ciò che viene messo in atto per proteggersi da sentimenti e pensieri legati all’evento traumatico – i cosiddetti meccanismi di difesa.
In particolare, la terapia psicodinamica pone una grande importanza sulla mente inconscia, all’interno della quale sono racchiusi tutti quei pensieri troppo dolori, gli impulsi e i sentimenti sconvolgenti che sono troppo dolori da guardare direttamente. Anche se questi sono fuori dalla nostra consapevolezza, influenzano ancora e in modo significativo il nostro comportamento.
Portare però un cambiamento nel comportamento o nei sintomi è un processo lungo, difficile e che richiede di entrare in contatto e di elaborare proprio quei sentimenti inconsci dolorosi.
Lo psicoterapeuta psicoanalitico o psicodinamico aiuta il paziente a riconoscere i meccanismi di difesa usati, per cosa il paziente li usa – come appunto per evitare sentimenti dolorosi derivanti da un evento traumatico – e a connettersi e rilasciare quei pensieri e sentimenti che erano stati evitati.
Gli studi di psicoterapia psicoanalitica o psicodinamica per il trattamento dei disturbi post traumatici da stress hanno dimostrato che in seguito alla terapia i pazienti hanno segnalano netti miglioramenti nelle loro relazioni interpersonali, di avere meno sentimenti di inadeguatezza e di ostilità, più fiducia e assertività.